Recensione: The Selection, di Kiera Cass
Creato il 28 marzo 2013 da Mik_94
Io
spero davvero che lei trovi una persona da amare. Glielo auguro di
tutto cuore, e le auguro di non essere mai costretto a vivere senza
di lei.
Titolo:
The Selection
Autrice:
Kiera Cass
Editore:
Sperling & Kupfer
Numero
di pagine: 295
Prezzo:
€ 17,90
Sinossi:
Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano,
devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la
propria moglie con un reality show. Spettacolare. Così, per
trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una
vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà.
Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare
un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti
scintillanti. Ma per America Singer è un incubo. A sedici anni,
l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta
per essere rinchiusa tra le mura di un palazzo che non conosce ed
entrare a far parte di una gara crudele. In nome di una corona - e di
un uomo - che non desidera. Niente e nessuno, infatti, potrà
strapparle dal cuore il ragazzo che ama in gran segreto: il
coraggioso e irrequieto Aspen, l'amico di sempre, che vorrebbe
sposare più di ogni altra cosa al mondo. Poi, però, America
incontra il principe Maxon, e la situazione si complica. Perché
Maxon è tutto ciò che Aspen non sarà mai: affascinante, gentile,
premuroso e immensamente ricco. E può regalarle un'esistenza che lei
non ha mai nemmeno osato immaginare...
La recensione
Una
corona che ha attirato trentacinque ragazze in una competizione
all'ultimo sorriso, una copertina favolosa che ha attirato milioni e
milioni di lettori nel luogo dove la magia e la perdizione hanno
inizio: le librerie.E'
stato così che il successo di The Selection è
cominciato. A quasi un anno dall'uscita in madrepatria, il
romanzo è giunto anche da noi, tra iniziative imperdibili, qualche
polemica immancabile e tra le pieghe, le cinquanta sfumature
d'azzurro e il luccichio degli abiti sfarzosi delle modelle in
copertina. La curiosità era alle stelle, anche se non era stata
seguita fedelmente da alte aspettative.
Il
mio problema più grande è che penso troppo. Dovrebbero multarmi per
fantasia iperattiva o cose simili: prima che il libro fosse mio, infatti,
avevo già immaginato vita e miracoli dei protagonisti, colpi di
scena e sviluppi. E, francamente, nella mia testa, il risultato
finale era migliore di quello raggiunto effettivamente su carta, dopo
un lungo ed accurato lavoro di revisione ed editing.
L'esordio di
Kiera Cass è ufficialmente il distopico meno distopico di sempre. E'
ambientato alla fine della Quarta Guerra Mondiale, in un futuro in
cui la società è divisa in rigide caste, ma, oltre a questo, in
comune con gli altri romanzi del genere non ha nulla. Questione di
originalità? No, piuttosto questione di una storia malamente messa a
fuoco, che si conclude all'improvviso dopo aver raccontato giusto il
minimo indispensabile e che, anche per via delle poche pagine, ha
tratti vaghi ed intenzioni misteriose.America,
che ha il nome di un Paese che non c'è ormai più, è Katniss
Everdeen nelle mani esperte di Cinna e Caesar Flickerman. Una
ragazzina ancora ingenua che, lasciato il suo grande amore a casa, è
passata dalla miseria della sua gente a un mondo di trucchi,
interviste, flash, autografi, abiti eleganti, pranzi luculliani,
coetanee con cui competere per il cuore del principe Maxon.
Un mondo
frivolo, vezzoso, che, date le poche descrizioni, ho immaginato un
po' a fatica. I paragoni con Hunger Games finiscono qui,
lasciati su un palcoscenico in cui “La ragazza di fuoco” continua
a volteggiare nel suo vestito di fiamme in eterno, senza mai
conoscere la violenza e la disperazione dei Giochi della fame. E
purtroppo! Perché vengono meno l'invidia, la cattiveria e la
meschinità che una gara per la notorietà comporterebbe, soprattutto
quando a competere tra loro sono una schiera di giovani donne. Si
respirerebbe un'aria tesa, satura di inganni, doppi giochi, profumo
femminile ed estrogeni: tante piccole eroine da tragedia greca alle
prese con un unico diadema e con un unico cuore. Il tutto, però,
rimane troppo superficiale. Troppo improbabile, troppo inconcludente,
troppo da fiaba, anche se scritto con gusto, semplicità ed una
certa, spontanea grazia. Interviste
per la Sezione, gossip, pettegolezzi, sogni e segreti dietro una vita
sotto i riflettori.
La storia è fatta di persone dolcissime,
romantiche, come si trovano soltanto nei racconti per i più piccoli.
Principi infelici che non si sono mai concessi il primo bacio,
adorabili fratelli minori, una protagonista ironica e volitiva, una
regina amica del popolo, ancelle che diventano confidenti: personaggi
sinceramente simpatici, delineati con normalità e allegria, che
conquistano e appassionano, spesso, più della vicenda in sé. Il fan
che è in ogni lettore (e soprattutto in ogni lettrice!) ad un certo
punto prenderà il sopravvento: Team Maxon, Team Aspen? Triangolo o
non triangolo? Questo è il dilemma.Io,
che mi schiero raramente e lo rivelo ancora più raramente, tifo per
l'erede al trono di Iléa questa volta. Un personaggio prigioniero della grande uniforme e delpeso della corona, ma goffo, umano,
sensibile, eternamente indeciso e disperatamente in cerca d'amore,
che con poca grazie e tanti sorrisi, passa all'improvviso dalle riunioni per la pace
nel Regno a consolare una ragazza in lacrime: il mestiere più
rischioso e difficile del mondo.
Una
lettura tutt'altro che malvagia, quindi; estremamente gradevole e da intraprendere a cuor leggero, ma
che senza il sequel nei paraggi potrebbe risultare anche estremamente
inconcludente: un reality show tagliato via dal palinsesto dopo la
prima puntata, i cui protagonisti - presi sogni e bagagli - ritornano a
casa senza il premio ambito... Che si tratti di amore o fama, il
risultato non cambia.
Il
mio voto: ★★ 1/2
Il
mio consiglio musicale: Taylor Swift - Love Story
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