Recensione - Time Riders (A. Scarrow)

Creato il 16 novembre 2012 da Draghidottone @Draghidottone
Eccoci qua: dopo tanto tempo torna una vera e propria recensione da queste parti... Anche se, ad onor del vero, non si tratta soltanto di una recensione.Di certo oggi vi sareste aspettati un nuovo numero di Steampunk Junk, no? E di certo avrete notato che, da un mese a questa parte, Steampunk Junk si è trasformato in TimeTravel Junk: una rubrica che raccoglie cose curiose (film, videogiochi, amenità varie) in cui è presente il tema a me molto caro del viaggio nel tempo.Bene, se avete chiari questi due elementi, allora potete capire perchè ho deciso di inserire oggi questa recensione: il romanzo di cui vi parlerò. Time Riders di Alex Scarrow, appunto, è un romanzo che parla proprio di viaggi nel tempo.Diciamo quindi che vi trovate davanti ad un post che è sia una recensione bella e buona sia un numero bonus dei nostri TimeTravel Junk. Ottimo direi!

TITOLO: Time RidersAUTORE: Alex Scarrow
EDITORE: ReNoirANNO DI USCITA: 2010 edizione originale, 2011 in Italia
PREZZO: € 11,90 edizione brossurataPAGINE: 428
GENERE: Fantascienza, avventura, TimeTravel Junk, ucronia/distopia, Young Adult





Mi sono imbattuto in questo libro mentre vagavo senza uno scopo preciso (mi capita raramente, ma mi capita :D) tra gli scaffali di uno dei punti vendita de la Feltrinelli, e in particolare tra gli scaffali dei libri in lingua originale. Vaga che ti ri-vaga, mi capita davanti agli occhi questo Time Riders, con una copertina tutto sommato interessante (alla faccia del detto "non giudicare un libro..." eccetera) e con una "frase di presentazione", subito sotto al titolo, che mi ha incuriosito:
Mess around with time and the world you know... Could become a world you don't.
Niente male, no? Beh, per me abbastanza da farmi prendere in mano il libro e leggere dietro. E quello che ho letto (ve lo traduco) suona più o meno così:
Liam O'Connor doveva morire in mare nel 1912.Maddy Carter doveva morire su un aereo nel 2010.Sal Vikram doveva morire in un incendio nel 2026.Eppure, pochi istanti prima di morire, è apparso un uomo misterioso che ha detto: "Prendi la mia mano..." Ma Liam, Maddy e Sal non sono stati salvati. Sono stati reclutati da un'agenzia di cui tutti ignorano l'esistenza, e che ha un suo obiettivo: riparare i guasti della Storia. Perché viaggiare nel tempo è possibile, e ci sono persone che vogliono tornare nel passato per modificare gli eventi. Ecco perchè esistono i TIMERIDERS: per evitare che i viaggi nel tempo distruggano il mondo...
 Anche questo più che sufficiente a destare la mia curiosità.Figuratevi poi quando, cercando l'ebook, ho scoperto che la casa editrice ReNoir aveva pubblicato il romanzo in Italia. Grande goduria! L'ho cercato su internet, sono andato in libreria et voilà! Il romanzo era nelle mie mani...

Veniamo quindi alla recensione: Time Riders mi è piaciuto. Un bel po'.Il romanzo scorre che è una bellezza, sebbene non sia semplice entrare in empatia con i personaggi che, ahimé, sono ragazzini. E siccome il signor Scarrow è piuttosto bravo a caratterizzare i suoi personaggi e a far sentire le loro voci, beh... E' impossibile scordarsi che si sta avendo a che fare con ragazzini.Nonostante questo il tono del romanzo, e anche certi avvenimenti "distopici", sono ben lontani dallo young adult eccessivamente smielato della Trilogia del Leviathan di Westerfeld, per dirne una.La trama è ben orchestrata e ben snocciolata attraverso i vari capitoli, all'inizio di ciascuno dei quali viene indicato l'anno e il luogo in cui ci si trova: un espediente "a prova di stupido", ma in fondo passabile.Dicevo, ben orchestrata. Sì, Scarrow gestisce bene la questione dei viaggi nel tempo e degli effetti che possono provocare sul "futuro", e anche la storia che sceglie per inaugurare la sua serie di libri (Sì, Time Riders è una serie che ad oggi è arrivata al settimo libro) è un grande classico, intramontabile: Nazisti. Adoro le ucronie/distopie sui nazisti. Hai vinto, Scarrow, ti leggerò ancora. :DInteressante anche la questione della zona fuori dal Tempo in cui vivono i tre protagonisti. Ve la faccio breve, se non volete nessun tipo di spoiler, neanche piccolo, passate avanti.Liam, Maddy e Sal vengono reclutati per "osservare", da un punto "fuori dal tempo", se qualcuno tenta di mettere mano alla Storia. Il punto fuori dal tempo, la bolla, è praticamente... l'11 Settembre 2001.Sì, i nostri "vivono" continuamente quella stessa giornata, sempre e comunque nello stesso identico modo. A New York, ovviamente. Possono camminare per le strade, osservare le persone, rivivere il disastro dell'attacco terroristico alle Twin Towers... Ma non potranno mai fare nulla per evitarlo. Anzi. Lo scopo è proprio quello di osservare quella giornata nei minimi dettagli, fino ad impararla a memoria: a quel punto, ogni minimo cambiamento sarà notato. E, se qualcosa cambierà, sapranno che la Storia è stata cambiata. E, tramite le loro apparecchiature, dovranno risalire al momento del "cambiamento" e rimettere a posto le cose. Facile, no?In questo primo romanzo abbiamo un'alterazione "classica", un antagonista decisamente interessante, un ritmo serrato e uno stile essenziale che non annoia mai. Un buon inizio, decisamente.Come dicevo, Time Riders è già una fortunata serie per ragazzi. In Italia abbiamo soltanto i primi due libri, ma la formula sembra vincente, almeno per il momento: acquisterò il secondo libro, Il Giorno del Predatore, che profuma molto di dinosauri, e ve lo saprò dire.

Nel frattempo lasciatevi servire: il primo libro della serie vale davvero la pena. Una lettura piacevole, ricca di suspance e di trovate interessanti, divertente, avventuroso... Insomma, tutto quello che si può volere da 400 pagine di YA sui viaggi nel tempo.Se vi interessa sbirciare il resto della serie un po' più da vicino c'è l'apposito sito, con tanto di collegamento all'ebook store con tutti i capitoli della saga, link al blog e qualche giochino. Seguo anche l'autore su Twitter, ma da troppo poco per sapervi dire qualcosa. Tutto ciò che so è che è stato grafico, progettatore di videogiochi e sceneggiatore: potrebbe rivelarsi una persona interessante...
In conclusioneDrago d'OroSì, decisamente meritato.
Intendiamoci, i toni sono assolutamente young adult, ma la cosa è dichiarata e soprattutto non pesa sulla storia e sui conflitti. Ripeto: niente roba alla Leviathan.
Ben gestito il viaggio nel tempo, ben caratterizzati i personaggi, buone basi gettate per il resto della serie.
Anche il villain è ben caratterizzato, e la sua evoluzione è interessante e molto plausibile...
Rimane da vedere se il draghetto d'oro sarà confermato per i vari seguiti... Ma per questo dovrete aspettare.
Un plauso anche al lavoro della ReNoir: graficamente essenziale, edizione brossurata relativamente economica (per gli standard italici, intendo), impaginazione e stampa pulite e gradevoli, buona traduzione (avevo iniziato a leggerlo in lingua originale, e mi sono trovato benissimo con la versione "nostrana").

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