Recensione "Total Recall – Atto di forza" di Len Wiseman

Creato il 11 novembre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Sara Guglielminetti A 22 anni da Atto di forza, ecco il remake firmato Len Wiseman: riuscirà Colin Farrell a non far rimpiangere Arnold Schwarzenegger? Titolo: Total Recall – Atto di forza Titolo originale: Total Recall Regia: Len Wiseman Sceneggiatura: Kurt Wimmer, Mark Bomback, James Vanderbilt Data di uscita: 11 ottobre 2012 (Italia) – 3 agosto 2012 (U.S.A.) Distribuzione: Warner Bros Genere: fantascienza, azione, avventura Durata: 118 min. Cast: Colin Farrell, Jessica Biel, Kate Beckinsale Trama: Douglas Quaid (Farrell), operaio felicemente sposato con Lori (Beckinsale), si rivolge alla Rekall, una compagnia in grado di impiantare nella memoria dei finti ricordi. Ma durante la procedura qualcosa va storto e in Quaid cominciano ad affiorare dei ricordi nascosti…
RECENSIONE Dopo i reboot di Conan il Barbaro (Conan the Barbarian del 2011 con il poco noto Jason Momoa) e di Predator (Predators del 2010 con Adrien Brody), Hollywood torna a «saccheggiare» la filmografia dell’ex Governatore della California Arnold Schwarzenegger, tornato da poco a recitare a tempo pieno con I mercenari 2: stavolta tocca a Colin Farrell (Miami Vice) prendere il posto di Schwarzy nei panni di Douglas Quaid, protagonista di Total Recall – Atto di forza. Riuscirà Farrell a reggere il confronto? Tratto dal racconto We Can Remember It For You Wholesale (Ricordiamo per voi) dello scrittore di culto Philip K. Dick, il remake diretto da Len Wiseman condivide con la versione del 1990 di Paul Verhoeven l'idea di base, che viene però sviluppata in modo completamente diverso: la Rekall — tradotta con un bruttissimo "Rikord" nel racconto in italiano ma rimasta fortunatamente “Rekall” nei film — è una compagnia che offre «vacanze virtuali» dalla propria esistenza, grazie ad una tecnologia in grado di impiantare finti ricordi nella mente. Anche Douglas Quaid, operaio felicemente sposato con Lori (Kate Beckinsale), si rivolge alla Rekall in cerca di emozioni forti per sfuggire alla sua vita normale e un po' monotona: prima che la procedura inizi, però, i dottori si accorgono che la mente di Quaid è già stata manipolata in precedenza e la situazione precipita quando in Quaid affiorano «ricordi nascosti». Dopo aver compiuto una strage alla Rekall, Quaid capisce ben presto che tutta la sua vita è una montatura, compresa la «finta moglie» Lori, e scappa, cercando di capire chi è davvero Douglas Quaid. Fino a qui, la trama di Total Recall – Atto di forza procede quasi parallelamente alla prima versione del 1990, le differenze sono minime e non hanno peso sullo sviluppo della storia: ad esempio, il lavoro di Quaid è leggermente diverso — Farrell lavora alla catena di montaggio, Schwarzenegger è un operaio nel settore edile —, la «moglie per finta» di Farrell è la mora Kate Beckinsale (Underworld) mentre Schwarzy era sposato con la bionda Sharon Stone (Basic Instinct) e cambiano anche gli incubi ricorrenti del protagonista, dove entrambi sognano una donna misteriosa, Jessica Biel (Next) per Farrell e Rachel Ticotin (Con Air) per Schwarzenegger, ma in un'ambientazione diversa. Altre variazioni sono dovute ad aggiornamenti tecnologici — sono passati 22 anni! — come il localizzatore inserito nella testa di Schwarznenegger ed estratto con delle improbabili pinze dal naso, che viene modernizzato in un cellulare luminoso impiantato nella mano dell'ignaro Farrell. A questo punto della trama, chi si ricorda la prima versione del film (senza aver letto il racconto di Dick) e si sta già immaginando il viaggio su Marte resterà deluso: il ritorno su Marte e i suoi mutanti sono un'invenzione di Verhoeven e degli sceneggiatori Ronald Shusett, Dan O'Bannon, Jon Povill e Gary Goldman, ma completamente assenti dal racconto di Dick e dal film del 2012. Nonostante l'assenza di mutazioni causate dalle radiazioni su Marte, Wiseman strizza l'occhio ai fan di Schwarzy e ci «regala» una citazione — completamente decontestualizzata — dal primo film, la prostituta mutante con tre seni. Anche il capo dei ribelli, l’umanoide Quato nella versione del 1990, è ora interpretato da un attore in carne ed ossa, l'inglese Bill Nighy (Love Actually). Se il film del 1990 era basato sulla dicotomia Terra/Marte, il remake del 2012 si svolge interamente sulla Terra di fine XXI secolo, devastata dalle guerre chimiche: le uniche zone vivibili sono l'Unione Federale di Britannia (U.F.B.), dove vivono i ricchi del pianeta, e la Colonia, situata in Australia, dove gli appartamenti sembrano «alveari» tecnologici abitati dai poveri, dagli operai, dalla forza lavoro. Le due zone della Terra sono collegate da una sorta di «ascensore» iper tecnologico, detto «la caduta», che unisce i due mondi in soli 17 minuti — visivamente eccezionale l'inversione di gravità durante il viaggio di Quaid per andare al lavoro. Se Schwarzenegger è costretto a tornare su Marte per capire chi è davvero Douglas Quaid, Farrell dovrà riuscire ad entrare sotto mentite spoglie nell'U.F.B. e nella scena del metal detector Wiseman cita apertamente il primo film, ma con una piccola variazione! La dicotomia Terra/Marte diventa qui una differenza di classe — ricchi vs. poveri, U.F.B. vs. Colonia, sopra vs. sotto — contro cui si battono i Ribelli guidati da Matthias Lair (Nighy), che sembra più rimandare al film Metropolis di Fritz Lang (1927) o al romanzo La macchina del tempo di Herbert George Wells (1895) che al primo Atto di forza. Partendo dalle stesse tematiche presenti nel racconto di Dick — la personalità «sdoppiata» di Quaid/Hauser, l'opposizione fra realtà e finzione, la manipolazione della mente e dei ricordi —, le due versioni risultano però profondamente diverse anche come genere: il film di Verhoeven è un film di fantascienza «puro» con la presenza di elementi alieni (i mutanti, i marziani), un tipico film action degli anni '80 con Schwarzenegger protagonista, ricco di morti violente e combattimenti improbabili ed eccessivi; il nuovo film di Wiseman, invece, ambientato in un futuro distopico che cerca di restare «realistico», è più un film d’azione che di fantascienza vero e proprio. Total Recall – Atto di forza, infatti, risulta più simile — anche visivamente — ad altri film tratti da racconti di Dick come Blade Runner di Ridley Scott (1982) o Minority Report di Steven Spielberg (2002) (con Colin Farrell nel cast). Se il primo Atto di forza è un film d'azione ai limiti del kitsch dai toni accesi ed ipercolorati, il nuovo Total Recall ha una fotografia giocata sui bianchi e sui neri, più simile alla Los Angeles distopica di Blade Runner. Anche Douglas Quaid viene interpretato in modo diametralmente opposto dai due attori principali. Il film di Verhoeven ruota interamente intorno ad Arnold Schwarzenegger, il protagonista assoluto del film con le due figure femminili ridotte a semplici «comparse»: Atto di forza è, infatti, il tipico film action «alla Schwarzenegger», dove l’attore di origini austriache è perfettamente a suo agio. Nel remake di Wiseman, invece, viene dato maggiore spazio alle due attrici co-protagoniste, Jessica Biel e Kate Beckinsale — e forse, a voler essere maligni, non è un caso visto che la Beckinsale è la moglie del regista —, che recitano senza infamia e senza lode. Anche Colin Farrell attraversa tutto il film senza «bucare lo schermo», il suo Quaid resta un personaggio piatto che non resterà certo nella storia del cinema. Era quindi necessario un remake di Atto di forza? Da un punto di vista puramente tecnologico, il film di Wiseman è nettamente superiore perché gli effetti speciali del 1990, rivisti oggi, risultano datati: su tutte, la scena dell'estrazione del localizzatore dal naso di Schwarzenegger. Ma nonostante il remake sia visivamente perfetto, il confronto fra le due versioni viene vinto a mani basse dal vecchio Atto di forza: Farrell non ha il carisma di Schwarzenegger e il nuovo Atto di forza sembra una versione sbiadita di Blade Runner che sa di già visto. Cari lettori, seguite il nostro consiglio e riguardatevi la prima versione del 1990: Marte, mutanti, reattori nucleari, esplosioni, umanoidi a capo dei Ribelli, teste che esplodono… questo sì che è il «vero» Atto di forza!

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