Autore: Colleen Hoover
Editore: Rizzoli
Prezzo: 16 €
Pagine: 337
Voto:
Trama: Lake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all’improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L’intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori – giovanissimo, ma dall’altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam – una gara di versi – per dirsi tutto ciШ che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell’amore è che l’amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.
Recensione: Tutto ciò che sappiamo dell’amore è uno di quei libri difficili da recensire. È difficile perché, rubando le parole di una mia amica, è uno di quei libri che mi è piaciuto così tanto che come recensione mi verrebbe da scrivere solo: “bello, bello, bello, consigliato, leggetelo!”.
Infatti per un po’ ho pensato di non recensirlo, proprio perché sarebbe stato un parere più di pancia che di testa… Ma poi mi sono detta che non si sa mai, qualcuno potrebbe decidere di leggerlo proprio dopo aver trovato la mia recensione, quindi eccomi qua.
Questo romanzo è il primo di una trilogia già terminata ed è narrato dal punto di vista della protagonista femminile, al contrario del secondo e del terzo.
I protagonisti di questo romanzo sono Layken (chiamata così perché a sua madre piaceva il nome Layla e a suo padre i Kennedy), detta Lake, e Will.
La trama, di per sé, non brilla per originalità: Lake ha diciott’anni e si è appena trasferita in Michigan – ovviamente di malavoglia – con mamma e fratellino, e conosce Will, vicino di casa ventunenne, e tra i due scocca la scintilla. Fin qui, come dicevo, niente di particolarmente nuovo. Credo però che in questo tipo di narrativa conti molto il come, più che il cosa. Il come è dato dai personaggi realistici e da elementi originali come le gare di slam, ovvero gare in cui i partecipanti si sfidano a declamare le proprie poesie. Da qui il titolo in lingua originale, Slammed, che tutto sommato si sarebbe potuto lasciare invariato anche per la versione italiana.
Tra Lake e Will va tutto a meraviglia, il problema è che Will si scopre essere il professore di Lake. Il lavoro di Will è fondamentale perché lui e il fratellino sono rimasti orfani, quindi è il suo tutore e non può permettersi di perdere il posto. Di conseguenza, si costringe a chiudere la relazione appena iniziata con Lake.
Questo è il punto di partenza del libro. Quanto ai personaggi, alcuni sono tridimensionali e altri un po’ più accennati. Uno dei miei preferiti è sicuramente Kel, il fratellino di Lake. La trama sarà fondata in larga parte sulle gare di poesia, in classe o al club di slam; Will e Lake useranno i componimenti per dichiarare all’altro come si sentono, ciò che provano.
Ho trovato questo libro estremamente dolce, ma non sdolcinato ed eccessivamente zuccheroso. È un romanzo profondo, pieno di spunti di riflessione e in grado di commuovere. Insomma, ve lo consiglio vivamente.