oggi parleremo di un libro uscito da pochissimo per la categoria Young Adult: Tutto ciò che sappiamo dell’amore di Colleen Hoover. Forse uno dei soliti romanzetti d’amore da leggere sotto l’ombrellone, ma anche una storia giovane e dolce.
Titolo: Tutto ciò che sappiamo dell’amore
Titolo originale: Slammed
Traduzione di Giulia De Biase
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 300
Prezzo: € 16,00
Data pubblicazione: 19 giugno 2013
Trama: Dopo la morte del papà, Lake, 18 anni, si trasferisce in Michigan, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita però appare d'improvviso dolce, perché nella casa accanto alla sua abita l'affascinante Will, anche lui costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma al primo giorno nella nuova scuola, Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori. Quanto costa amare qualcuno? Per Will troppo: se si scoprisse che frequenta una studentessa, perderebbe l'affidamento del fratellino. Eppure dimenticarsi è difficile, e più stanno lontano, più Lake e Will si innamorano, fino a scambiarsi confessioni dal palco di un locale, nascondendole in poesie tra le cui righe solo loro sanno leggere. Grazie a quei versi capiranno che non bisogna lasciarsi intimidire dal futuro, perché tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto (come dice in modo magistrale Emily Dickinson e come tutti noi abbiamo pensato almeno una volta nella vita).
RECENSIONE Quando mi sono ritrovata a leggere questo libro venivo da una serie di letture di fantasy distopici, in cui i protagonisti dovevano arrangiarsi a sopravvivere in un mondo ostile e pieno di insidie post-apocalittiche/super-tecnologiche/ultra-surrealistiche. Per cui ero già bella carica e speravo in qualcosa di altrettanto adrenalinico. Invece, trovarmi di fronte a un romanzo in piena regola mi aveva dapprima fatto storcere il naso, soprattutto perché avevo già notato l’età dei protagonisti, sempre molto “teen”, e inoltre perché nella trama si parlava del classico amore non corrisposto, condito con sottofondo di poetiche interazioni.
Nonostante la mia passione per la poesia e per le storie romantiche, avevo già innescato un cortocircuito di pensieri scontati e non proprio costruttivi. Contro ogni mia previsione sono rimasta positivamente colpita da questo libro.
Detta così, la storia si avvia alla più banale e insoddisfacente narrazione, soprattutto se all’inizio, dopo il loro primo incontro/scontro la nostra Lake, non tanto “sfigatina”, riesce a notare con un certo acume la prestanza fisica e la cavalleria del nostro professor Will.
Nonostante ciò, il romanzo prosegue in maniera insolita per strade semplici ma degne di nota, infatti il punto di vista della protagonista, nonché voce narrante, diventa sempre più familiare al lettore che riesce piano piano a vedere con gli occhi di lei tutto ciò che le capita.Bisogna dire che non ci sono grandi o eroiche azioni, ma proprio per questo il lettore riesce a sentirsi come la protagonista, cioè le reazioni e i sentimenti provati nel corso della storia, ad ogni nuovo punto di svolta, sono assolutamente verosimili. Le descrizioni di alcuni momenti passati con l’amica a scuola (saltare un’ora di lezione per starsene su una panchina a scambiarsi confidenze) o a casa con la famiglia (a intagliare zucche per Halloween) o con la mamma (le confidenze sullo stato di salute o sulle gelosie pensando che abbia un altro uomo) diventano una sottile pellicola che avvolge di familiarità tutta la situazione.
Gli stessi momenti di tenerezza tra i due ragazzi sono descritti in maniera così delicata da pensare che in effetti, dopo il continuo bombardamento sulle “imprese sessuali” di questi emancipati e attuali sedicenni, il ritorno alla poesia sia davvero un qualcosa di nuovo.Altro piccolo difetto iniziale è l’importanza che si vuol dare a questo amore contrastato: oggi come oggi, una relazione tra un’allieva e il suo professore potrebbe essere all’ordine del giorno e venir vissuta di nascosto senza tanti drammi o ansie, ma solo un po’ più avanti nella storia si capisce perché c’è questa “paura” di venir scoperti, anche se, a mio parere, non motivata pienamente.
Per il resto, è un ottimo romanzo, senza grande impegno mentale, e adatto a rivivere emozioni adolescenziali con una lacrimuccia finale (che non nego di aver versato) una volta arrivati al dovuto happy ending.