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Recensione: "TUTTO QUELLO CHE SIAMO" di Federica Bosco.

Creato il 02 marzo 2016 da Blog
Recensione:
Genere: New AdultEditore: MondadoriCollana: Chrysalide
Pagine:
 348Prezzo: € 9.99 (e-book) € 18,00Uscita: 27 Ottobre 2015


Sinossi:Marina ha 19 anni e una vita non facile. Una mamma che se n'è andata troppo presto, un padre padrone, il sogno di frequentare l'Accademia di Belle Arti lasciato nel cassetto per evitare che il fratellino venisse cresciuto dalla "matrigna", e la scelta di andare a lavorare per non gravare sul padre pronto a rinfacciarglielo. Si sente peggio di Cenerentola: profondamente sola, incompresa e armata solo di una bella dose di ironia, ma senza nessuna Fata madrina all'orizzonte che venga a salvarla. L'amore è qualcosa a cui, ovviamente, non ha mai neanche pensato, e comunque l'unico ragazzo che le interessa, spocchioso studente del terzo anno, che vede tutte le mattine al bar dove lavora (giusto davanti all'Accademia, tanto per farsi del male!) sembra non accorgersi di lei. Fino al giorno in cui i loro sguardi si incrociano...

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“Tutto quello che siamo” è il primo libro che leggo di Federica Bosco e sono rimasta piacevolmente colpita. 
La storia raccontata è quella di Marina, una giovanissima donna che ha patito molte sofferenze: ha perso la madre, vive con un padre burbero e violento e accudisce il fratellino di nove anni. Ha la tendenza a innamorarsi degli uomini sbagliati e rinuncia a tutti i suoi sogni pur di garantire al fratellino una vita quanto più normale possibile. Sconfortata dall’ennesima angheria che ha dovuto sopportare a casa, Marina urla contro il cielo per avere un aiuto, ecco allora che appare Nic. Un ragazzo allegro e spensierato che nasconde una vita tormentata quanto la sua. Le traversie che i due devono affrontare sono parecchie ma alla fine un raggio di sole spunta tra le nuvole e riscalda i loro cuori. L’aspetto che mi ha maggiormente colpita del libro è lo splendido ritratto psicologico che l’autrice fa dei protagonisti. Dipinge due caratteri molto realistici, calati in un ambiente reale e con un linguaggio contemporaneo, fresco e facilmente comprensibile. Si tratta di uno “young adult” di peso che scava nella mente di Marina e Nic come farebbe un amico. Di Marina sappiamo tutto sin dall’inizio: conosciamo la sofferenza patita dopo la morte della madre, l’amore per Filippo, il fratello, e la passione per l’arte, sua unica valvola di sfogo, assieme alle sigarette. È una donna che si sforza di fare sempre la cosa la giusta, che soffre in silenzio e ribolle di rabbia, non perché si lamenta di ciò che non ha ma perché non vede la luce alla fine del tunnel. Tuttavia crede profondamente nell’amore e, quando questo esce di scena violentemente, la sua sofferenza è la nostra. Accanto a lei ci sono gli amici, ma solo una persona può essere il balsamo per curare le ferite del suo cuore infranto. Coprotagonista è Nic. Non sappiamo nulla di lui se non a cinquanta pagine dalla fine e quando scopriamo la verità, la delusione diventa una vera e propria ferita.Allegro, scherzoso e dolce, Nic sembra il ragazzo perfetto e, alla fine, riesce a rispettare tutte le aspettative che i lettori si erano fatti su di lui. Amore e rabbia hanno molto spazio nel racconto, ma un ruolo estremamente importante è ricoperto dall’amicizia, quella di Dario e Ginevra. Sempre presenti l’uno per le altre, i tre amici affrontano insieme tutte le sofferenze e ne escono vincitori. Non ci sono vinti in questa storia, un trionfo meritato e per nulla scontato, delle cose vere e buone che esistono nella vita di ognuno di noi. Una storia realistica, dicevo, ambientata in una splendida e artistica Firenze, una storia che arriva dritta al cuore di chi legge sia grazie allo stile che al linguaggio.Nel complesso è un libro che scorre molto velocemente, tuttavia non è un libro semplice e più che letto va vissuto. Recensione:
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