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Recensione: "Un bacio dagli abissi" di Anne Greenwood Brown

Creato il 04 ottobre 2012 da Lauragiussani
Titolo: Un bacio dagli abissi
Autore: Anne Greenwood Brown
Editore: Mondadori
Data uscita: 18 settembre 2012
Pagine: 320
Prezzo: 16,00 euro
Lily è felice perché trova che il suo nuovo amico Calder sia un ragazzo davvero a posto... ma lui in realtà nasconde un inimmaginabile segreto: appartiene ad una stirpe di sirene e tritoni assassini, che vivono nei Grandi Laghi e si nutrono dell'energia degli esseri umani. Spinto dalle sue sorelle, il ragazzo dovrà emergere dall'acqua per uccidere l'uomo che causò la morte della loro madre. Ma quell'uomo è il padre di Lily e l'unico modo che Calder ha per avvicinarlo è quello di sedurre sua figlia. Abituato ad ammaliare le ragazze con la sua faccia d'angelo, Calder scopre che Lily è una ragazza molto speciale: si veste con abiti retro, ha un volume di poesie da cui non si separa mai e, soprattutto, non cade subito ai suoi piedi, costringendolo a passare molte giornate insieme. E in queste giornate, proprio mentre Lily inizia a capire che le leggende dei laghi hanno un fondo di verità e le acque profonde potrebbero riservare pericoli mostruosi, Calder si innamora perdutamente di lei.

GIUDIZIO: 
IL TITOLO: Passino gli abissi, ma ci sono alcune parole ormai trite e ritrite che dovrebbero proprio sparire dal titolo di un libro. Una di queste è sicuramente "bacio". Nell'insieme, poi, "Un bacio dagli abissi" ha un non so che di ridicolo e banale (avrei di gran lunga preferito la traduzione letterale del titolo originale, Lies beneath). Insomma, titolo bocciato, senza il minimo ripensamento.
LA COPERTINA: Graziosamente cupa, promette una lettura un po' diversa dalle altre, forte di una componente drammatica e - si spera - di un certo spessore. Il punto però è... Per quanto la copertina sia interessante, saprà il contenuto mantenere l'affascinante promessa grafica?
RECENSIONE: Ma ovviamente no, è la risposta alla suddetta domanda. Lettura deludente che più deludente non si può. Noiosa e banale, l'accozzaglia di cliché viene portata avanti a fatica da personaggi piatti come sottilette. La storia si basa sul nulla, fondamenta prive di regole e di logica. Le cose sono così perché sono così, ma avrebbero potuto essere in qualsiasi altro modo. Spiegazioni zero, insomma. Credibilità pressoché assente (tema urban fantasy a parte, s'intende). La speranza di aver ben speso i 16 euro del romanzo annega - mai scelta verbale fu più appropriata - già nelle prime pagine, quando il tanto promesso tritone assassino si riscopre essere un sirenetto insulso. E me la prendo in particolare con Calder perché proprio lui doveva essere il pezzo forte del racconto, una volta tanto narrato dal punto di vista maschile. Un piccola e interessante novità che non basta però a risollevare le sorti di questo libro così scontato da sembrare la brutta copia di altri suoi predecessori. Perché tolte le sirene e tolto l'io narrativo, non resta praticamente nient'altro. I personaggi interagiscono a fatica tra di loro, quasi forzati a battute stereotipate, ingessati in ruoli per nulla approfonditi. Ridicolo per esempio il rapporto tra Calder e le sorelle, che invece di incuriosire il lettore lo porta a sorvolare velocemente pagine e pagine di frecciatine e battibecchi totalmente sterili.Ah già, c'è anche una protagonista femminile. Lily. Facile dimenticarsi della sua esistenza, e questo dice tutto. Nessun grande pregio, nessun insormontabile difetto, non si fa amare, non si fa odiare... praticamente non suscita il benché minimo sentimento. Come l'intero romanzo, del resto.Primo - e per quanto mi riguarda anche ultimo - capitolo di una trilogia che non riesco a immaginare dove tenterà di andare a parare, Un bacio dagli abissi si fa spazio sulla mensola dei libri caldamente sconsigliati, da evitare con tanto di croce indelebile e simbolino "nuoce gravemente alla salute dei vostri poveri neuroni". Una sola stella, metà per la copertina e metà per la scelta di proporre il punto di vista maschile. Il resto... da dimenticare.
LIBRI (s)CONSIGLIATI: Trattandosi di un libro con ben una stellina (perdonate il sarcasmo, ma quei 16 euro buttati mi bruciano troppo), più che consigli, l'analogia di lettura non può che portarmi a  segnalarvi romanzi altrettanto sconsigliati. Una lista che volendo potrebbe essere molto ma molto lunga,   ma che volendo riassumerla in un unico titolo vedrebbe in "Fairy Love" di Cyn Balog un ottimo candidato. Letto - e recensito - oltre un anno fa sono quasi riuscita a scordarlo del tutto... Sarò altrettanto fortunata anche con il "capolavoro" di Anne Greenwood Brown? Beh, io ci conto...

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