Recensione: UN DISASTRO DI RAGAZZA. La combinazione vincente Apatow-Schumer

Creato il 17 settembre 2015 da Luigilocatelli

Un disastro di ragazza (Trainwreck) di Judd Apatow. Screenplay di Amy Schumer. Con Amy Schumer, Colin Quinn, Mike Birbiglia, Tilda Swinton.
Apatow, con il fondamentale contributo di Amy Schumer attrice e sceneggiatrice, sfiora il capolavoro con questa commedia witty, tagliente, scurrile e sofisticata, cinica e geniale che si nutre della volgarità per sublimarla. Una trentenne-e-equalcosa ha molti uomini e nessun amore, finché incontra quello che potrebbe esserlo. Ritratti maschili di strepitosa perfidia, con parecchi ribaltamenti di cliché (più son muscolosi e più son pettegoli e adorano guardarsi Downton Abbey). Correte a vederlo qundo sarà nei cinema italiani. Voto 8
Come ci si è divertiti, e quanto si è riso al festival di Locarno, dopo tanti film malmostosi, quando Trainwreck è stato proiettato in Piazza Grande. Diciamolo subito: Judd Apatow è un genio, ecco. L’erede a pieno titolo di Billy Wilder e Ernst Lubitsch, e non si sta mica esagerando. Dialoghi scintillanti, battute di vertiginosi acume e perfidia capaci di raccontare un personaggio, e modi e costumi sani e insani del tempo. Con una leggerezza che si nutre della scurrilità e la sublima. Una sceneggiatura – scritta dalla protagonista Amy Schumer, nuova star della commedia scurrile Usa femminile, ma suppongo che lui le sia stato prodigo di consigli – da studiare nelle scuole di cinema. Stavolta il narratore di storie maschili Apatow mette al centro una donna di nome Amy (toh, come la sua interprete), trent’anni e qualcosa, un lavoro come redattrice in un magazine di lifestyles per giovani maschi metrosexual e fashionizzati. Amori? Scopate piuttosto, con un’infinità di maschi. E però la regola d’ingaggio dettata da Amy ai suoi numerosi partner è: caro, niente notte insieme dopo aver fatto l’amore. Finché naturalmente troverà, per via di un pezzo che lei non avrebbe nessuna voglia di scrivere, quello che le potrebbe far cambiare idea. La galleria di ritratti maschili tracciata dal film, e dal punto di vista di lei, è da urlo per precisione e implacabilità, con la coppia Apatow-Schumer che si diverte a ribaltare i cliché della virilità. Più son muscolosi, e più adorano spettegolare tra amichetti e darsi a romanticherie, tipo guardarsi tutte le puntate di Downton Abbey per parlarne poi – parliamo di campionissimi di basket – nello spogliatoio. Strepitosa Tilda Swinton quale direttora del fashion magazine (“mi sono fatta tre Pink Floyd su quattro, di tutti ho esplorato il lato nascosto della luna”: e alla battuta scoppia l’applauso), e chi ha bazzicato un attimino l’ambiente pagine-di-moda ritroverà in pieno modi e vizi della categoria. Amy Schumer si candida a nuova signorina dell’american comedy, mentre nella parte della sorella tradizionalista e antipatica rivediamo Brie Larson, attrice che a Locarno ha vinto un premio due festival fa per l’interpretazione di Short Term 12. Correte a vederlo, e lasciate perdere chi ne scrive male.