Ciao a tutti amici dell'angolino! Oggi chiamo a rapporto tutti gli amanti del Giappone per presentarvi il diario di viaggio di Marco Frullanti, appassionato di manga e videogiochi giapponesi. Una visione alternativa del solito Sol Levante. Buona lettura!
Titolo : Un Gaijin in Giappone
Autore : Marco "Frullo" Frullanti
Casa editrice : Nativi Digitali Edizioni
Pagine : 110
Prezzo : 2,99 € eBook (su Amazon)
Trama: Con la scusa di andare a trovare i suoi amici giapponesi, Marco parte per il suo viaggio tra Osaka e Kumamoto, con la missione di scoprire di più su quel bizzarro arcipelago che tanto lo ha affascinato.Da questa esperienza nasce questo libro, con l'obiettivo di trarre un bilancio da quel viaggio tra templi buddisti, sale giochi, onsen, karaoke e ramen, e di rispondere alle domande che assillavano il nostro eroe: cos'è è il Giappone contemporaneo e chi diavolo sono i giapponesi di oggi?
La cultura giapponese: questa strana sconosciuta. L'autore di questo libro ha voluto darci una sua visione della cultura contemporanea del Sol Levante.
Questo testo di Marco Frullanti non è una guida turistica, quindi non aspettatevi descrizioni di monumenti o dettagli sui luoghi turistici più conosciuti e di maggiore interesse. Si tratta piuttosto di un diario di viaggio nel quale, giorno per giorno, l'autore annota le proprie impressioni su ciò che sta vivendo in questa sua esperienza di viaggio. Il tutto è raccontato quindi da un punto di vista strettamente personale.
Si parte dall'arrivo spaesato all'aeroporto di Osaka, passando per Umeda, Itami, Kyoto e tante altre tappe, le quali hanno conquistato l'autore (ed il bambino che è ancora in lui). Dato che anch'io sono una " tizia stramba fissata per la cultura nipponica", credo che sia impossibile non rimanere incantati da un Paese così eccentrico e garbato al tempo stesso. Ciò che si ama del Giappone è proprio la sua eterogeneità: quel modo, tutto suo, di fondere modernità e storia.
Ho apprezzato il non voler "sparare" sentenze, ma il descrivere concretamente una cultura molto distante dalla nostra. Frullanti racconta con il giusto distacco ciò che è diverso, vivendo ed assaporando appieno tutto ciò che il Giappone gli ha offerto. Con ( ir) riverenza e rispetto, racconta la propria esperienza descrivendo il suo itinerario passo dopo passo; dopotutto sa di essere un " gaijin" (uno straniero) in questa terra così "cortesemente inospitale". Ciò che emerge dal suo racconto, infatti, è questa accoglienza impeccabile del popolo nipponico, questi modi estremamente gentili e raffinati che celano, però, un freddo distacco nei confronti dei "visitatori" del loro Paese. Questa imperturbabilità è indubbiamente frutto di una cultura fondamentalmente chiusa, che tenta di approcciarsi allo straniero ma che trova ostacoli nascosti che vanno ben oltre la barriera linguistica.
"I giapponesi ci trattano come noi trattiamo i bambini, guardandoci con sorrisoni di circostanza"
Il Paese dei contrasti irresistibili, della tecnologia iperavanzata, di luci al neon ed affabili inchini regala tanto a chi desidera rifarsi gli occhi ma tiene strettamente per sé tutto il meglio (per paura, forse, che quel meraviglioso "giardino zen" che è il Giappone, venga deturpato dallo sguardo insolente e sgarbato dello straniero); così come nasconde anche alcuni segreti inconfessabili, nascosti sotto un kimono inamidato e senza piega.
"Il Giappone è accogliente, sì, ma mica troppo, non ti fa mai sentire veramente a casa ed ha troppi aspetti inquietanti [...] I giapponesi sono un popolo interessante che merita di essere conosciuto oltre i soliti stereotipi"
Talvolta l'autore utilizza un linguaggio un po' troppo, diciamo, "colorito" (ma questa è una mia osservazione del tutto personale) probabilmente per colpa dell'entusiasmo e del trasporto con il quale racconta il viaggio, certamente ricco di forti emozioni. Molto interessanti i brevi consigli proposti per visitare questo Paese (il quale di per sé non è molto a buon mercato) spendendo poco per volo/hotel/escursioni/ecc. Effettivamente, con piccoli e semplici accorgimenti, è possibile visitare la terra dei samurai senza dover fare un mutuo.
Marco Frullanti ci racconta quindi, in modo assolutamente informale ed amichevole, il suo viaggio. La sua " esplorazione" va dagli intrattenimenti ai mezzi di trasporto, dagli onsen (le terme giapponesi) ai konbini (minimarket aperti a qualunque ora), dalla cucina alla sperimentazione dell'estrema cortesia ed efficienza di " Nippolandia " (come lo definisce lui da buon amante di manga, anime, otaku e videogiochi).
Con fare sarcastico e disincantato, il "Bill Bryson nostrano" fa confronti (Osaka vs Tokyo), testa la tecnologia nipponica (come dimenticare i WC futuristici giapponesi?) e si lascia incuriosire dalle mille attrazioni, dagli sguardi, dai gusti. Il tutto è, ovviamente, narrato dal punto di vista maschile. Sarebbe interessante riscrivere lo stesso diario da un punto di vista femminile (chissà che un giorno la signora "Frulla" non decida di cimentarsi!).
Ironico, pungente e scherzoso, "Un Gaijin in Giappone" è una lettura piuttosto divertente, adatta a chi desidera vivere in spensieratezza, attraverso gli occhi dell'autore, un'esperienza di viaggio fuori dai soliti schemi, in un Paese che sa sempre affascinare anche i più scettici.