Buona domenica pomeriggio!
eccomi con una nuova recensione!
Giovanna Zucca ha immaginato di far incrociare le strade di Jane Austen, già debole e malata, con quella di un famoso luminare londinese nel campo delle ghiandole surrenali. L'incontro tra i due avviene grazie all'amicizia che lega la giovane figlia della vicina di casa dell'autrice con la figlia del dottore stesso che, essendo a conoscenza della vera identità di Lady A, ha chiesto spassionatamente a suo padre di andare a visitare la sua autrice preferita per tentare di salvarla. Dopo un po' di reticenza il dottor Addison si reca presso casa Austen e qui si vengono a concatenare diverse storie d'amore che vedono protagoniste le due giovani ragazze e Jane stessa.
Devo dire che questo romanzo è un gioiellino perché sin dalle prime pagine sono riuscita a calarmi nelle stesse atmosfere che Jane Austen ha creato più di un secolo fa nei suoi libri, con quel tocco di modernità che mi ha fatto apprezzare l'abilità di Giovanna Zucca. Questa autrice è stata in grado di ricreare situazioni, sentimenti e personaggi che mi hanno ricordato tantissimo "Orgoglio e pregiudizio", "Ragione e sentimento", "Emma" e "Masfield park" tutto questo utilizzando uno stile in linea con quello di Jane Austen. La lettura mi ha reso davvero nostalgica perché ormai non potrò più rileggere per la prima volta le storie della scrittrice inglese e non potrò più rivivere le stesse sensazioni di novità che ho provato anni fa, per questo "Una carrozza a Winchester" mi ha dato la possibilità, oltre che di conoscere una versione diJane Austen quarantenne ricreata grazie a fonti storiche e alla sua fantasia dell'autrice, anche di rivivere quei bei momenti attraverso una storia con un plot molto affine con quello dei romanzi della Austen. Durante la lettura ho ritrovato le stesse espressioni, le stesse atmosfere campagnole, le magiche atmosfere romantiche e i personaggi che mi hanno fatto ripensare ai grandi protagonisti dei romanzi austeniani senza però avere la sensazione di ritrovarmi a leggerne una brutta copia. Insomma, nonostante le similitudini sicuramente volute, ho apprezzato il romanzo e me lo sono goduta immergendomi nella malinconia della protagonista che, ormai alla fine della sua vita, rimpiange di non aver voluto vivere le sensazioni e le emozioni amorose che sono al centro dei suoi intrecci. Senza nulla togliere ai personaggi secondari come le due ragazze ammiratrici della scrittrice con le loro vicende sentimentali, la sorella Cassandra Austen e gli uomini che vengono presentati all'interno del romanzo, il personaggio che più mi ha colpito per la sua complessità è sicuramente Jane. La Jane che viene descritta è una donna malata, costretta quasi sempre a letto e dipendente interamente dai suoi fratelli ma, che nonostante questa triste situazione, ha ancora viva la passione per la scrittura e per la vita. Viene presentata una bellissima immagine della Austen profondamente dedita alla sua creatività, che arriva anche a trascurare la sua cagionevole salute per poter scrivere il suo ultimo romanzo e che vede la sua indipendenza economica come cosa di fondamentale importanza. Ciò che le accade durante la storia la sconvolge completamente ma decide di vivere fino all'ultimo respiro ciò che ha tante volte narrato ma mai sperimentato in prima persona.
Assegno quattro stelline al libro e lo consiglio a chi, come me, desidera poter leggere un'altra storia non banale o ripetitiva ma che rievoca con dolcezza le atmosfere dei romanzi austeniani.
Lya