a volte, non spesso, capita il libro giusto al momento giusto. Con “Una favola a Manhattan” di Alberto Ferreras è successo proprio questo. Dopo i bagordi del ferragosto, che mi hanno ricordato troppo da vicino i cenoni di Natale e San Silvestro, questo libro mi ha letteralmente incantata e affascinata. Una lettura che, detto tra noi, è meglio di una scatola di cioccolatini quando la nostra autostima è sotto i tacchi e la prova costume non è andata come speravamo.
Autore: Alberto Ferreras
Casa editrice: Baldini & Castoldi
Genere: Narrativa
Pagine: 300
Costo: 9,90 euro
Data di uscita: 3 luglio 2012
Trama
Bella Zavala – detta B., perché Bella su di lei pare un paradosso – vive e lavora a New York. B. ha una peculiarità: è ed è sempre stata grassa. Che sia per colpa della baby-sitter che la inondava di zuccheri da piccola, o del metabolismo troppo pigro nonostante diete e palestra, B. è armata di curve generose, che non fanno che osteggiarla quotidianamente. Specie a Manhattan, dove la magrezza sembra un obbligo morale. Boicottata da Bonnie – la sua capa poco brava e molto stronza – che le nega la promozione a causa di quei chili in più che la renderebbero impresentabile ai clienti, e senza un fidanzato, B. decide di reinventarsi. Decisivo l’incontro con Natasha Sokolov, che la introdurrà nel circolo – di cui lei è maîtresse – per uomini feticisti della ciccia. Avrà così inizio un percorso di rigenerazione che vedrà B. conquistare sex appeal e autostima proprio in virtù del suo difetto. Nonché l’uomo giusto e l’amore.
RECENSIONE
Ogni volta che vado in palestra sento qualche idiota dire che “se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire”, mi viene voglia di darle un calcio. A cosa serve essere bella se soffri e sei triste? […] Forse non riuscirò mai a dimagrire, ma ho imparato che sono capace di essere felice.Bella, detta B., la protagonista della nostra storia, è una ragazza giovane e talentuosa, ma grassa; ebbene si, una giovane donna voluttuosa che poco si avvicina al modello “magro è bello”. Per lei il peso è una croce: diete, psicoterapia ed attività fisica non hanno mai sortito un grande effetto; è una donna con le curve e questo non si può cambiare. Vive in una città, New York, dove la magrezza è sinonimo di successo, non solo con l’altro sesso ma anche professionalmente. La ragazza grassoccia va bene come mulo di fatica, ma non potrà mai essere l’immagine e la rappresentate della propria azienda. B. odia il suo peso e le sue forme generose e non si accorge che, inconsapevolmente, il modo con cui vede se stessa condiziona anche il modo in cui la gente la vede. Il giorno in cui Natasha Sokolov entra nella sua vita ogni cosa cambia. Natasha la vuole per la sua agenzia di “confortatrici professioniste”. Già messa così suona davvero male ed è quello che pensa anche la nostra giovane B., che però, suo malgrado, si sentirà attratta da quello che Natasha le offre e deciderà di provarci, accorgendosi ben presto che la vita riserverà molte sorprese.
Madame aveva l’aria di una profetessa che citava le pagine di “Cosmopolitan” come se fossero sacre scritture. Da un lato sembravano consigli terribilmente superficiali, ma dall’altro ero grata che mi spiegasse ciò che nessuno mi aveva mai spiegato.Ebbene sì: in questo libro non troverete il Sacro Graal della felicità, non verrà detto nulla di realmente originale o che non si possa trovare in qualunque rivista per donne in edicola ma, per una volta, con semplicità ironia e “sospensione dell’incredulità”, vi sembrerà di leggere la storia di un’amica che ce l’ha fatta a piacersi così com’è e a riscoprire la bellezza della sua individualità in un mondo in cui la moda e la società ci identificano come vincenti solo se accomunati da determinate caratteristiche. Un’incantevole favola che non si vuole mai prendere del tutto sul serio e per questo motivo ancora più incisiva e deliziosa. Alberto Ferreras crea una storia semplice, lineare e vivace, che per il corso dell’intera lettura vi terrà incollati alle pagine e che vi trasporterà nel mondo di B., dei limiti e della paura che ella stessa si è costruita attorno a sé. Attraverso la prima persona vi sembrerà di parlare e di ascoltare un’amica che racconta la sua storia e la sua felicità. Osserveremo l’altro lato del mondo, quello lontano da Sex & the city, dove le debolezze, la solitudine e l’indifferenza la fanno da padrone.
Per un attimo fui tentata di raccontare ad Alberto (l’autista che la porta agli incontri N.d.R.) i dettagli della strana visita al signor Akhtar, ma non ne ebbi il coraggio. Sentivo che mi aveva confidato un doloroso segreto.” […] La sua silenziosa disperazione mi suscitava rispetto. “Ci sono persone molto sole a questo mondo. E’ tristemente vero” disse Alberto leggendomi nel pensiero.
Non ho perso un grammo, eppure i vestiti mi stanno meglio e mi sento più a mio agio che mai con le mie gambe, il mio seno e il mio voluminoso diddietro. Sento che il mio corpo è come dovrebbe essere e forse è per questo che emano uno strano splendore che sorprende anche me, quando mi guardo allo specchio. Mi rifiuto di vivere punendomi perché sono grassa.“Una favola a Manhattan” è un libro che consiglio e che io personalmente rileggerò di sicuro. E’ un’ ottima lettura d’evasione senza essere melensa, sciocca o stereotipata, scritta con uno stile semplice e frizzante che vi saprà conquistare. Se dovessi trovare dei difetti all’opera di Ferreras probabilmente sarebbero la scelta di concentrare il radicale cambiamento di B. in non più di due settimane e il dilungarsi in maniera poco incisiva sul passato della nostra giovane protagonista, ma vi assicuro che, rispetto alla godibilità della lettura, sono delle vere e proprie inezie. Insomma, provare per credere…
Alberto Ferreras, venezuelano, vive a New York. Dal 1990 lavora come sceneggiatore e produttore televisivo. Nel 2002 crea la serie Habla per HBO Latino. Come compositore, ha scritto la versione spagnola di What It Feels Like For A Girl per Madonna. Una favola a Manhattan, vincitore del Latin Book Award 2010, è il suo primo romanzo.