Un gran bel thriller, molto serrato e politicamente scorrettissimo.
Quanto possono l'etica e la morale davanti alla salvezza di milioni di persone?
In videoteca c'erano dei film che avevo visto solo io, consigliavo a tutti e nessuno vedeva (in molti casi facendo bene, perchè distruggersi la vita?) ed altri invece che col passaparola vedevano tutti, consigliavano a me ma poi non li vedevo.
Ricordo che questo Unthinkable (praticamente sconosciuto ed uscito solo in dvd) divenne uno dei film più visti, uno di quelli per i quali ti sentivi orgoglioso di averlo preso malgrado non fosse famoso.
Finalmente l'ho visto e se forse non l'ho amato come tanti clienti fecero devo dire che ci troviamo davanti ad un grande thriller.
Quello che sorprende più del film è il coraggio, il politicamente scorrettissimo, il realizzare un film americano capace di denunciare e mettere ombre pesantissime sui più importanti apparati del paese.
Il film è del 2010, l'11 settembre è sempre molto vivo e il tema del terrorismo fortissimo (anche se forse non lo è mai stato come in quest'ultimo).
Un cittadino americano convertitosi ad Allah piazza 3 bombe nucleari in 3 diverse città dello Stato.
Trovare lui non è un problema, anzi, novello Kevin Spacey in Seven, si consegna praticamente da solo. Il problema è farsi dire però dove sono le 3 bombe. Mancano solo pochissimi giorni all'esplosione, roba da milioni di morti e quasi da fine di un mondo.
Ad interrogarlo ci pensano in "tre", l'Fbi, l'Esercito e un uomo solo, uno Specialista che sembra essere più potente dell'Fbi e dell'Esercito messi insieme.
Lui, lo specialista, è un Samuel l. Jackson abbastanza in carne, istrionico come non mai e un pelo sopra le righe.
Lei, l'agente dell'Fbi, è la Carrie-Anne Moss di Matrix e Memento, sempre discretissima Milf.
Lui, lo yankee convertito ad esser bombarolo di dio, lo splendido Michael Sheen dell'altrettanto splendido Il Maledetto United (forse il miglior film sul mondo del calcio di sempre).
E così per una volta abbiamo parlato del cast, tiè.
Il film ricorda un pò l'ottimo The Chaser coreano, con il malvivente già nelle mani delle autorità a inizio film e la corsa contro il tempo per farsi dare informazioni.
A livello d'atmosfera il film funziona, il climax è abbastanza buono e il gioco mente-non mente, strepitoso ad esempio in Hard Candy, funziona alla grande fino alla fine.
E meno male che questo gioco con lo spettatore funziona così perchè altrimenti la pellicola soffrirebbe un pò di immobilismo e di scene troppo simili o ripetute.
Le due tematiche principali sono però di ordine sociale ed etico.
La prima, quella più peculiare, è una fredda e spietata analisi sul funzionamento degli apparati di difesa statunitensi, su quali siano i loro metodi e limiti.
Forse solo su Redacted avevo visto posizioni così scomode prese dagli americani su sè stessi.
Il film ad un certo punto sembra così dalla parte del torturato da farci dimenticare un particolare importantissimo, ovvero che quell'uomo sta per uccidere milioni di persone, il più grande disastro di sempre della storia. Un classico film hollywoodiano non ci avrebbe mai messo nemmeno per un secondo dalla sua parte.
E ci colleghiamo così all'altra tematica, più universale e umana, che riguarda quali limiti etici possiamo superare per salvarci.
Ed è qui che l'Unthinkable del titolo, l'impensabile, acquista il suo significato, ovvero quali atrocità lo Specialista è pronto a compiere in cambio della salvezza di milioni di suoi connazionali.
Questi dubbi etici mi hanno riportato molto al sottovalutato The Box.
Ho trovato davvero ottimo, forse un pò troppo calcato sì, ma affascinante, il contrasto tra le dinamiche famigliari del personaggio di S.L.J e le efferatezze che compie dentro quella base. A tal proposito la scena del pic nic appena fuori della stessa è perfetta.
Ma più di capire a quali punti lo Specialista possa arrivare per far confessare il terrorista (ripeto, eticamente discutibili ma forse forse necessari a salvare milioni di vite umane perchè se è vero che la vita di un uomo vale quella di tutti gli uomini, che cazzo, 1 contro 3,4 milioni le frasi fatte un pò le annienta), dicevo, più che vedere che cosa lo Specialista fosse capace di fare al prigioniero - e vi assicuro, che nel film andrà, o sarebbe andato, molto in là- a me è piaciuto molto, come spiegavo prima, quel nutrire dubbi, sia da parte dei protagonisti che di noi spettatori, fino all'ultima scena, anzi, fino all'ultima inquadratura (che testimonia ancora di più il coraggio del film), sul fatto se quel terrorista fosse autentico o un mitomane.
Regge sto periodo? me sa de no vè?
Ci sarà sangue, ci saranno gesti quasi disumani, ci saranno vite perse in luoghi dove non credevi che ci potessero essere, ci sarà l'occasione per riflettere su tante cose.
Insomma, c'è un buon film da vedere.