Recensione: "vanish. la traditrice"

Da Blake16 @Blake_165
"Vanish. La traditrice" di Sophie Jordan:
Jacinda ha tradito il suo clan draki per amore di un cacciatore. Ha rivelato la sua natura trasformandosi in drago proprio davanti agli avversari di sempre, uomini capaci di ogni malvagità. Era l’unica cosa da fare per salvare la vita a Will, il suo amore, il suo nemico. Senza l’intervento di Cassian, il principe ereditario, Jacinda sarebbe finita peggio che morta, e di fronte a un gesto simile, nessuna ragazza può restare indifferente. Il compromesso è stato abbandonare Will e tornare a vivere

COVER ORIGINALE

nel clan, ma non più come futura regina. Nessuno parla a una traditrice, nessuno vuole avere a che fare con lei, nessuno la capisce. Nemmeno la sorella gemella, perdutamente innamorata di Cassian. Tutto si complica quando Will supera le barriere protettive del clan per ritrovare Jacinda e, senza saperlo, si porta dietro la sua famiglia. Tutti cacciatori, dal primo all’ultimo. Il secondo capitolo di una trilogia YA dedicata a creature misteriose ed affascinanti. 
Cosa penso:Libro divorato in un solo giorno, mi ha regalato emozioni di gran lunga maggiori rispetto al primo, e dire che anch’esso avevo superato di molto le mie aspettative.
“Vanish” riprende là dove si è interrotto “Firelight”: la fuga di Jacinda insieme alla sua famiglia e a Cassian dai cacciatori e dal ragazzo di cui Jacinda si è innamorata, Will, verso l’insediamento, da cui era scappata mesi prima insieme alla madre e alla sorella per evitare che andasse incontro alla terribile punizione che le aspettava per aver trasgredito per l’ennesima volta alle ferree regole del clan.
Bene, una volta tornata al clan, Jacinda si porterà addosso l’astio del resto della sua specie in quanto ritenuta una traditrice per aver rivelato il loro segreto ai cacciatori, manifestandosi davanti ad essi per poter salvare la vita di Will.
L’unico che non sembrerà abbandonarla è Cassian, e le farà capire in tutti i modi che a lei tiene veramente al di là del sua unicità e “preziosità”: unico sputafuoco del clan dopo secoli.
Adesso Jacinda deve dimenticare Will, e attenersi alle regole del clan senza più trasgredire perché in gioco c’è più della perdita delle sue ali… ma potrà mai dimenticare la persona che ama, il ragazzo che per la prima volta in vita sua l’ha fatta sentire completa, che guarda alla ragazza e non al suo Draki?
Ma le cose si complicheranno nel momento in cui Will sconfinerà nel territorio del clan, deciso più che mai a rivedere Jacinda e portesela via con se…
Naturalmente questa è una piccola sintesi di quello che avviene in “Vanish” e non vi ho detto nulla di più di quello che potrete trovare nella trama riportata in quarta di copertina.
Sarò ripetitiva, ma lascerò a voi il piacere di leggere i veri contenuti del libro, di scoprire da voi la trama e lo svolgersi degli eventi.
Se avevo apprezzato “Firelight” per la sua unicità e originalità per le creature di cui narra, i Draghi, non posso non apprezzare “Vanish” per aver mantenuto quel filo conduttore – be’… come non farne a meno dopotutto, visto che la trilogia è incentrata sui draghi -, per aver mantenuto la sua originalità e per avermi regalato emozioni superiori a “Firelight”.
In poco meno di trecento pagine l’autrice ha saputo condensare una storia veramente piacevole e a tratti altamente emozionante, come poche autrici sanno fare.
Infatti, la Jordan non si dilunga più in descrizioni su Draki, cacciatori, il perché dell’esistenza dell’uno e dell’altro, sui vari tipi di draghi e quant’altro, adesso viene dato ampio spazio ai personaggi, conosciuti sempre attraverso la narrazione diretta di Jacinda, ai loro sentimenti, alle loro emozioni e alle loro verità per quanto sconcertanti possano essere.
Non ci viene risparmiato un solo colpo di scena: quando meno ce l’aspettiamo, succede l’impossibile, di tutto e di più e nulla viene lasciato al caso.
Veniamo a conoscere quei personaggi che nel precedente libro ci erano stati presentati solo per sommi capi.
E, soprattutto, ci viene presentato in tutta la sua vanagloria Cassian – uno dei motivi per cui ho apprezzato maggiormente questo secondo capitolo.
Lo sapete, mi vado ad interessare sempre a quei personaggi che hanno sempre scarse possibilità di vincita, ma che poi non si sa come sono sempre quelli che riescono a spuntarla.
Chissà se sarà anche il caso di Cassian?
No che Will mi dispiaccia, anzi… infatti in questo caso è dura, non so chi scegliere Will o Cassian? – Will o Cassian? – Will o Cassian?
Dubbi Amletici!!!
Anche ad altri personaggi viene dato ampio spazio come Tamra la sorella gemella di Jacinda, da sempre innamorata di Cassian e mai ricambiata da quest’ultimo che ha sempre avuto occhi solo per Jacinda.
L’unica cosa che ho trovato un tantino esagerata e insopportabile è stata la continua indecisione di Jacinda che andava dal “Devo dimenticare Will a tutti i costi… il mio posto è nel clan” al “Non posso assolutamente dimenticare Will, ma come potrei? Dopotutto il mio posto non è più nel clan”, questo ripetuto e straripetuto in una pagina almeno cinque/sei volte, e non esagero credetemi.
Ma è una cosa di poco conto.
Infine ho apprezzato questo libro soprattutto per aver incentrato il tutto sulla famiglia: il rapporto madre/figlia e il rapporto speciale tra sorelle… qualunque cosa tu faccia, i tuoi errori, le tue mancanze, sono sempre futilità agli occhi di una madre. Verrai corretta, verrai sgridata, verrai messa in punizione, potrai anche deluderla, ma il suo amore per te non cambierà mai.
E la lealtà che Jacinda mostra nei confronti della madre e soprattutto della sorella – tiene Cassian il più lontano possibile, soprattutto a livello emotivo, per non fare soffrire e tradire Tamra - è la cosa più semplice al mondo, è qualcosa di naturale, di spontaneo.
È in queste piccole grandi cose che il lettore trova un’affinità con i personaggi, sentendoli reali più che mai anche se sono diversi: quello che conta, ciò che più accumuna tutti noi sono i sentimenti, la facoltà di amare e di saper scegliere sempre il bene indipendentemente da come appariamo agli altri.
Ecco perché ho definito “Vanish” una lettura “altamente emozionante”: al di là del triangolo amoroso – che prende sempre più i connotati di un “pentagono amoroso”… “Will – Jacinda - Corbin/Cassian - Tamra” - che non ci risparmia la sua sana dose di shock “cardioemotivo”, è stato questo rapporto di Jacinda con la madre e la sorella a darmi le emozioni più forti e a farmi scappare anche qualche lacrima.
“Vanish” è un libro che si legge velocemente, che vi terrà incollati alle pagine dall’inizio alla fine e che una volta arrivati all’ultima pagina vi metterà addosso una sana impazienza di conoscere l’epilogo della storia…
… o almeno è quello che è successo a me.
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 20 Novembre 2012GIUDIZIO: