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Recensione "Victorine. Una storia d'amore" di Catherine Texier (Sonzogno)

Creato il 25 aprile 2012 da Maila Tritto

Cari lettori,
oggi vi propongo la recensione di un libro che ho terminato tempo fa. Si tratta di Victorine. Una storia d'amore, scritto dall'autrice francese Catherine Texier e edito dalla Sonzogno. Il romanzo è stato già precedentemente pubblicato dalla casa editrice, nel 2004, ed è stato riproposto con una veste grafica diversa. La storia si basa sulla vita di Victorine una donna realmente esistitae in particolare sull'amore; di qui anche il sottotitolo dell'opera. Sia su aNobii che su Goodreads i pareri sono abbastanza contrastanti, sebbene il punteggio complessivo sia di tre stelle. Ad ogni modo, fin da subito mi ha colpita la trama e, perciò, ho deciso di leggere anch'io questo romanzo. 
 
Titolo: Victorine. Una storia d'amore
Autore: Catherine Texier
Editore: Sonzogno
Genere: romanzo rosa
Traduttore: Alessandra Emma Giagheddu
Data di pubblicazione: 4 aprile 2012
Prezzo: 9,50 Euro
Pagine: 400 pp.
ISBN: 978-88-454-2513-4
Sinossi:
Francia, ultimi anni del XIX secolo. Sposata con il rassicurante Armand, Victorine conduce una vita all'apparenza tranquilla in un paesino della Vandea. Ma gli occhi azzurri di Antoine, il funzionario della Dogana che aveva conosciuto da ragazzina, sono impressi nella sua memoria, tanto quanto quel suo sguardo che sembrava lanciarle una sfida: andare a scoprire cosa c'era oltre l'orizzonte. E quando lo incontrerà nuovamente, Victorine accetterà il suo antico invito. Seguirà Antonie fin nella lontana Indocina, in un viaggio dell'anima sospeso tra il calore di un nuovo amore e tormentati interrogativi. 
Recensione: « L’amore insensato che provo per lui rimane per me un insondabile mistero. Non so perché lo amassi al punto di voler morire della sua morte. Ero lontana da lui da dieci anni quando è successo e pensavo a lui solo di rado. Come se lo amassi per sempre e niente di nuovo potesse succedere a questo amore. Avevo dimenticato la morte.»Ho scelto questa citazione, tratta dalla famosa opera di Marguerite Duras L’amante, per parlarvi del libro che ho letto di recente: Victorine. Una storia d’amore, scritto da Catherine Texier. Quello de L’amante è un amore tanto passionale, quanto tormentato. In 128 pagine, l’autrice narra una storia in gran parte autobiografica in cui racconta, al suo lettore, le esperienze vissute tra i quindici e i sedici anni e, soprattutto, di un amore proibito, caratterizzato dalle convenzioni sociali. Di certo, le differenze di razza e di ceto non potevano essere ignorate in un periodo come quello degli anni trenta del Novecento. Se pensiamo, per un attimo, alla grande produzione letteraria, quello che emerge è un quadro composto da molte opere incentrate sull’amore; tema predominante e sempre vivo nella memoria e fantasia degli autori. Il successo di ogni opera dipende, principalmente, dal modo in cui l’autore dimostra nelle sue pagine tale sentimento. Spesso sono opere che si basano su eventi realmente accaduti nella vita; altre volte, invece, nascono dalla pura fantasia. In ogni caso, c’è una base comune: l’amore, che fa parte del proprio vissuto; perché l’uomo senza amore non può vivere. Tuttavia, in quasi tutte le opere, si trova la figura delle donne: quasi sempre sono loro le vere protagoniste. E così, le donne diventano un simbolo dell’amore, e sono sempre loro che animano la letteratura. Prima ho accennato all’opera di Marguerite Duras, che è il ritratto di una famiglia francese nell’Indocina degli anni Trenta e di un amore impossibile tra un adolescente francese e un uomo cinese. Se ho scelto questo romanzo è perché il Publishers Weekly ha accostato L’amante a Victorine della Texier. Anche in Victorine, infatti, il lettore trova come elemento cardine e fulcro dell’intera storia: l’amore. E come l’amante anche il romanzo di Catherine Texier ha come protagonista una giovane donna francese. Inoltre, l’ambientazione è la stessa: divisa tra la Francia e l’Indocina. Quella di Victorine di qui il titolo dell’opera è una storia particolare e ambientata negli ultimi anni del XIX secolo. Victorine è sposata al rassicurante Armand e conduce una vita all’apparenza tranquilla. Tutta la sua famiglia  in primis, i suoi genitori è convinta che la ragazza abbia scelto, col cuore, il suo avvenire di moglie e di madre. Apparentemente Victorine sembra essere felice e dà l’impressione di essere una ragazza soddisfatta di sé. In realtà, c’è qualcosa che turba la sua vita. Victorine, infatti, non è del tutto convinta di aver fatto la scelta giusta perché pensa ancora ad Antoine il funzionario della Dogana che ha conosciuto durante la sua adolescenza. Gli occhi azzurri, del ragazzo, sono vivi nella memoria perché sono gli stessi che le hanno fatto provare dei sentimenti molto simili all’amore. La vita, però, a volte è davvero strana e quella di Victorine non è da meno. Solo dopo essere diventata la moglie di Armand Texier, incontrerà per caso Antoine e lo seguirà in Indocina “in un viaggio dell’anima sospeso tra il calore di un nuovo amore e tormentati interrogativi”La storia di Victorine è vera e l’autrice, per riportarla nel suo romanzo, ha dovuto necessariamente documentarsi e parlare direttamente con i discendenti della famiglia Texier (come si può leggere nelle ‘Note su Victorine’). Questa è un’altra caratteristica che accomuna il romanzo a quello della Duras: si tratta, pur sempre, di storie vere (che spesso sono le più sentite). Da un punto di vista stilistico, la prosa dell’autrice è estesa, di carattere realistico; sebbene sono presenti anche elementi di poeticità. Basti pensare, ad esempio, alla Storia di Kieu (che l’autrice inserisce nella seconda parte del romanzo; relativa agli eventi legati all’Indocina).La Storia di Kieu è stata, per me, uno spunto di riflessione dell’intero romanzo. Scritta da un poeta vietnamita, tale Nguyên Du, nel periodo feudale (il momento in cui tutte le poesie, considerate grandi, traggono fonte d’ispirazione dal Patriottismo). La storia narra di una ragazza bellissima, Kieu, che venne separata dal suo promesso, Kim Trong, da circostanze avverse. Dopo anni di umiliazioni, Kieu divenne una prostituta. In seguito, sposò un altro uomo ma la sua disperazione fu tale che tentò di annegarsi nel fiume. Un giorno, infine, i due innamorati si rincontrarono. Quando si videro, però, accadde qualcosa: Kieu sentì di non poter essere più la sua innamorata, ma solo un’amica. Memorabili sono i versi: «Rinchiusa nella sua primavera in una torre di cristallo, viveva con i suoi amici: qualche collina lontana, la luna nel cielo. I suoi occhi vagavano ai quattro angoli della torre vedevano sempre l’oro delle dune, l’ocra dei sentieri. Con vergogna guardava le nubi all’alba, la lampada nella notte, l’anima nutriva dalla vista e da ciò che sentiva.», e ancora: «La luna splendente guardava dai cieli, e come una sola voce le due bocche pronunciarono la promessa. I recessi dei loro cuori esplorarono e sondarono, incidendo il volto della loro unione sulle loro ossa.»  La storia di Kieu può essere facilmente accostata a quella di Victorine. Del romanzo, mi ha colpita molto l’ambientazione (altrettanto memorabile è quella dell’Indocina). Tuttavia ciò che non mi ha convinta è proprio la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto di Victorine: non mi ha coinvolta più di tanto; è un personaggio di cui ci si dimentica facilmente. Inoltre, le ultime pagine danno l’idea che l’autrice abbia scritto un finale piuttosto frettoloso; sembra che la storia resta in sospeso. Peccato perché il romanzo promette bene e l’idea c’è, poi “si perde”. Consigliato? Solo a chi piace leggere romanzi d’amore, nonostante  di questo genere ce ne siano davvero tanti e molto belli. 
A cura di Maila Tritto

L'AUTRICE: Catherine Texier, scrittrice, giornalista e insegnante di scrittura creativa, è nata e cresciuta in Francia. Da anni vive a New York e collabora con diverse testate giornalistiche. Ha ricevuto numerosi premi letterari, fra cui il National Endowment for the Arts Award e per due volte il New York Foundation for the Arts Fellowship.

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