You're Next più che un vero e proprio horror rappresenta un genere molto sfruttato nell'ultimo periodo (vedi La Notte del Giudizio), protagonista un gruppo di uomini mascherati che senza apparente motivo e solo per divertimento uccide senza pietà uomini e donne ignari del pericolo e tranquilli nei loro appartamenti.
Dalla visione del trailer la prima impressione è che il trend possa ricalcare il tema predominante del cult di Stanley Kubrick, Arancia Meccanica, ma ben presto ci si rende conto di quanto ci si allontani man mano che la pellicola muove i propri passi e questa rappresenta una vera fortuna visto che il confronto sarebbe stato pressochè improponibile.
Il regista ha qualità e lo si vede, buono infatti è il grado di tensione che riesce a trasmettere, molte delle inquadrature utilizzate regalano ottimi salti dalla poltrona, sfrutta molto anche il sonoro nel modo giusto per attirare l'attenzione del pubblico, ma purtroppo il tutto non è accompagnato da una qualità adeguata da parte di sceneggiatura, cast e doppiaggio.
La sceneggiatura gode in maniera positiva solo di una buona dose di colpi di scena, ma si perde in un racconto degli eventi da B-Movie qualsiasi con discorsi per lo più banali ed un doppiaggio italiano è pessimo, il tutto è pesantemente peggiorato da una recitazione fin troppo approssimativa.
You're Next finisce presto per stancare con un crescendo di malcontento generale e questo come suggerito sembra merito di una serie di disappunti narrativi e recitativi, inoltre le dinamiche familiari alla base della storia non sono ben raccontate e questo non può che pesare sul resto della pellicola.
Difficile inquadrare un film che sembra aver spaccato la critica americana tra chi ne ha intravisto un piccolo cult di genere e chi invece non ha fatto altro che deprezziarne la qualità, personalmente non posso che schierarmi nel bel mezzo dichiarando che You're Next sembra più un'occasione sprecata, un titolo con un ottimo potenziale che purtroppo crolla per la poca qualità di coloro che avrebbero potuto trasformarlo in un capolavoro.
Se lo consiglierei? Direi proprio di No!
di Frenck Coppola