Recensione "Zombie allo specchio" di Gena Showalter

Da Glinda
Dopo ben più di un anno di attesa, anche i lettori italiani hanno potuto mettere le grinfie su "Zombie allo specchio", secondo romanzo della serie un po' horror, molto paranormale e decisamente romantica "The white rabbit chronicles". Purtroppo alcune dinamiche editoriali hanno spinto la Mondadori a pubblicare questo libro solo in versione ebook, proprio come successe per il suo predecessore. Non ci resta che augurarci che, come il suo predecessore, veda presto la luce in cartaceo.

Titolo: Zombie allo specchio (The White Rabbit Chronicles #2)Editore: eLit, Harlequin MondadoriData di uscita: 30 Dicembre 2014Dove comprarlo: LaFeltrinelli.it Autrice: Gena ShowalterPrezzo ebook: 6.99 €Pagine: 391
Il mio voto:Non avrò pace finché non avrò rispedito nella tomba tutti i morti che camminano. Per sempre. Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è accaduto. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò che amavo è sparito. Mi chiamo Alice Bell, e la notte del mio sedicesimo compleanno ho perso la madre che adoravo, la mia sorellina e il padre che non ho mai capito finché non è stato troppo tardi. Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri esistono veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi resta che la vendetta... Per realizzare i suoi propositi, Alice dovrà imparare a combattere contro i non-morti e fidarsi del peggiore dei cattivi ragazzi della scuola, Cole Holland. Ma lui nasconde dei segreti. E quei segreti potrebbero rivelarsi persino più pericolosi degli zombie.
La mia recensione
Ora sapevo molte più cose sul mondo invisibile che mi circondava, molte più di mio padre, e sapevo che il metallo e le sbarre non avrebbero tenuto fuori i mostri. Solo le Linee di Sangue potevano farlo. Sapevo che gli zombie erano attratti dalla vita... ciò che avevano perduto. Sapevo che bramavano prima di tutto i cacciatori e poi la gente comune. Eravamo pietanze più gustose, suppongo. Sapevo che la paura per loro era un afrodisiaco e la rabbia un dessert. Da Zombie allo specchio
È davvero spiacevole essere costretti ad attendere anni prima di poter leggere il seguito un libro di cui ci si è innamorati. L'attesa raffredda gli animi, smorza la passione, assottiglia i legami che ci avevano uniti ai protagonisti. A volte riprendere in mano una saga dopo lungo tempo è persino traumatico, perché non ci si ricorda più il mondo che l'autore aveva costruito con impegno e dovizia. "Zombie allo specchio" di Gena Showalter ormai sembrava destinato a non essere più pubblicato in Italia. Invece, dopo quasi due anni, ecco che la Mondadori decide di farlo approdare sui nostri e-reader. Ne sono naturalmente felice ma, come temevo, il mio attaccamento per la serie ha risentito di questa ingiustificata attesa.Pur avendo aspettato la sua traduzione italiana con ansia crescente, mi sono pentita di non averlo letto in lingua originale appena finito "Alice in zombieland". Se l'avessi fatto non avrei impiegato tanto a riconnettermi con i pensieri di Ali, con le vicende paranormali in cui è impelagata e con le sue faccende di cuore. 
Mio malgrado mi sono resa conto di aver addirittuttura dimenticato l'esistenza di alcuni personaggi secondari che ho faticato a ricordare nei primi capitoli. E la colpa non è certamente della Showalter, la cui narrazione incalzante e avvincente non lascia spazio a ripensamenti. Né dei protagonisti o della storia, entrambi fattori decisamente positivi che rendono la serie una delle migliori nel suo genere. No.
La responsabilità dei miei sentimenti confusi durante la lettura di "Zombie allo specchio" è esclusivamente del ritardo con cui è questo romanzo è giunto tra le mie mani. Ciò detto, nonostante i ritardi, il valore di questa serie è indiscutibile. Gena Showalter sa come divertire i propri lettori e tenerli incollati alle pagine, in attesa di quella svolta che cambi le sorti dei protagonisti. Molto più che una semplice rivisitazione della storia di Carrol, originale e unica, "The white rabbit chronicles" non delude. Lasciate che vi dica che, se non lo avete fatto, dovreste leggere "Alice in zombieland" e poi tuffarvi nel suo seguito a capofitto.
Tremando, presi un rossetto dal bagno e scrissi sul vetro. Chi sei?Gettai il rossetto sul tavolino della toilette e mi avviai verso la porta. Uscita in corridoio, mi guardai indietro. Trasalii. La tua tragica fine, lessi. Da Zombie allo specchio

Come ho detto, è bene che nessuno pensi che la serie in questione sia una rivisitazione delle eccentriche avventure scritte da Carroll. Certo, la protagonista si chiama Alice e nella storia non mancano leggeri riferimenti al "Mondo delle meraviglie", ma credetemi quando affermo che la Showalter non ha ripreso e stravolto il classico a cui si è ispirata. Il suo è più che altro un tributo alla nota opera da cui tutti siamo stati affascinatiAmbientata nel Sud degli Stati Uniti dei giorni nostri, la sua serie racconta le macabre avventure di un manipolo di ragazzi dotati del terrificante dono di vedere l'altro mondo. Un modo spirituale fatto di anime umane e zombie assetati della loro forza vitale. Un mondo in cui accadono cose terrificanti, in cui la morte è sempre dietro l'angolo.Alice Bell, la protagonista, ha diciassette anni e la sua vita è piuttosto complicata. Convinta che suo padre fosse un folle ossessionato dalle storie di paura, ha scoperto nel peggiore dei modi che i mostri di cui lui parlava in continuazione erano reali.Alice non è una ragazza come tante, lei è speciale: ha quel particolare dono che le consente di vedere gli zombie e ucciderli e non è la sola. Assieme a lei un gruppo di guerrieri che si atteggiano a teppisti, mentre in realtà salvano vite ogni notte.  "Zombie allo specchio" riprende più o meno dal punto in cui ci aveva lasciati il libro precedente. Sappiamo che, dopo aver perso la propria famiglia a causa degli zombie, Alice ha votato la propria esistenza alla vendetta e che i suoi nuovi amici cacciatori sono tutto ciò di cui ha bisogno per affrontare i suoi demoni. Quello che non sapevamo e che lei non si aspetta, però, è che siano gli esseri umani a darle filo da torcere. Primo tra tutti Cole Holland; supersexy cacciatore che ha conquistato il suo cuore al primo sguardo, improvvisamente incline a comportamenti imprevedibili che mettono a rischio la loro relazione. E, come se non bastasse, c'è un'altra persona che mette a dura prova la sua sanità mentale, una persona di cui proprio non riesce a liberarsi: la ragazza che vede nello specchio

«Ali Bell non gioca a nascondino» disse Lucas. «Lei gioca a nasconditi-e-prega-che-non-ti-trovi.»Mackenzie sorrise. «Quando Ali Bell ti mostra il dito medio è per dirti quanti secondi di vita ti rimangono.»Cole sghignazzò e aggiunse: «La paura dei ragni si chiama aracnofobia, quella degli spazi chiusi è la claustrofobia, ma la paura di Ali Bell si chiama semplicemente logica». Da Zombie allo specchio
Sappiate che potrei già aver detto troppo riguardo alla trama. Motivo per cui le mie dita si asterranno dal fornire anche il benché minimo dettaglio sulle vicende che Alice dovrà affrontare in "Zombie attraverso lo specchio": non voglio rischiare di rovinarvi la sorpresa!Se avete amato il piglio dinamico e speziato della Showalter nel primo libro, adorerete questo secondo romanzo nella serie. Pungente, sferzante e ironico, questo libro sa intrattenere come pochi e conferma le particolari doti dell'autrice. Ancora una volta a colpire è il caleidoscopio di personaggi primari e secondari che si avvicendano tra le pagine. Di capitolo in capitolo ci si trova immersi in un modo sfaccettato, ricco di dettagli, molto ben studiato e caratterizzato. Tuttavia, proprio alla luce di tali affermazioni e visti gli avvenimenti drammatici con cui si era chiuso "Alice in zombieland" e le terribili vicende di cui si rende protagonista in "Zombie allo specchio", mi sarei aspettata di vedere un'Alice meno in forma di quella che ho trovato. Diciamo pure che ho sentito la mancanza di quella umanità che me l'aveva fatta tanto apprezzare in passato. Pur apprezzando la sua crescita interiore e la sua forza, è bene che la sua credibilità non venga messa in discussione da un'eccesso di consapevolezza e zelo. Sarebbe meglio ricordare che lei non è un super eroe, bensì un'adolescente che si trova ad affrontare situazioni incredibili! Ciò detto, questo difetto fortunatamente non è riscontrabile nel lato romance del libro, che sa emozionare e far stringere il cuore. La relazione tra Cole e Ali cresce e si evolve, passa attraverso difficoltà e muta in modo sostanziale. Ne sarete deliziati, senza dubbio."Zombie allo specchio" è un libro più oscuro e introspettivo del precedente, molto incentrato sulla psiche di Alice, i suoi conflitti interiori e la lotta che infuria dentro di lei. Nonostante non manchi l'azione e le adrenaliniche scene di combattimento siano sempre presenti, a dominare la scena sono i pensieri della protagonista. Un seguito degno del suo predecessore, che mi spinge a divorare in lingua il terzo capitolo della serie, anche perché la traduzione lascia a desiderare.
«Sai» continuò Cole, «mia madre una volta mi disse che un ragazzo sa di essere diventato uomo quando smette di pensare prima di tutto a se stesso. Disse che prima o poi avrei conosciuto una ragazza che non sarei riuscito a togliermi dalla testa. Che questa ragazza mi avrebbe frustrato, confuso e messo alla prova, e al tempo stesso mi avrebbe costretto a fare tutto ciò che era necessario per diventare un uomo migliore... l’uomo di cui lei aveva bisogno. Con te, io voglio diventare migliore. Voglio essere ciò di cui hai bisogno. Dimmi che cos’è.» Da Zombie allo specchio

Verdetto: ammaliante e oscuro, da leggere!Livello sensualità: comincia a fare caldo

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