Editore: Dunwich edizioni
Genere: Fantasy/Horror
Pagine: 148
Prezzo: 9,90 € cartaceo – ebook 2,99 €
Sinossi:
Vi è un mondo celato ai nostri occhi, fatto di spiriti e anime erranti. Non è del Regno dei Cieli che stiamo parlando, ma dell’antro in cui demoni e peccatori dimorano dalla notte dei tempi. Siamo certi che solo i corrotti ne siano designati? E quale sorte spetta a coloro che finiscono fra le fiamme dell’Inferno?
Demoni, principi maledetti, cacciatori. Tradimenti e passioni si intrecciano fra le pagine di questa storia, tra Terra e Inferi. Nel Bene c’è sempre un po’ di Male, e nel Male è possibile trovare un po’ di Bene?
A voi l’ardua sentenza.
Non apprezzo l’horror, ma quando non è prevalente ed è inserito in una trama avvincente, il mio interesse viene stuzzicato. “Cronache infernali” è anche horror perché ha per protagonista l’Inferno: l’Inferno è il luogo di dannazione delle anime; i demoni sono creature perverse, dall’aspetto talvolta ripugnante (corna e ali comprese), che preferiscono torturare e divorare le vittime. Ma questi elementi di tradizione classica sono trattati in maniera originale.
L’elemento più innovativo è proprio l’interpretazione dell’Inferno. Il lettore lo scopre a poco a poco, attraverso gli eventi e i pensieri dei personaggi. Tanto che all’inizio ho provato confusione e ho pensato: “Cacciatori di demoni che sembrano demoni? Come è possibile?” Sono rimasta sorpresa dall’universo inedito proposto dall’autrice, che arriva a stravolgere il folclore noto. Il lettore viene catapultato in un regno dalla gerarchia medioevale, il cui Signore è Belzebù (non il solito Lucifero) che, come tutti i sovrani spietati e orgogliosi, preferisce dimore immense e regna in modo spregiudicato, feroce e inflessibile… I sudditi demoniaci hanno natura, posizioni sociali e poteri diversi. Tra questi spiccano Kalinger e soprattutto Matyamavra, la Divoratrice di demoni. Vi lascio immaginare perché è chiamata così… no, quel “divoratrice” non è una metafora. Lei è la Cacciatrice dei demoni che se la spassano in modo efferato sulla Terra o che fuggono dall’Inferno. Ed è la donna di Belzebù. Nei suoi propositi è aiutata da Kalinger. I due presentano un’indole diversa: sono “Bene e Male” insieme. In Matyamavra questo contrasto è così riuscito da avermi conquistata: ho scorto in lei una propensione spiccata per il Bene, ma macchiata dalla spietatezza. La vicenda esplora anche le origini dell’Inferno, andando a infoltire le fila delle proposte bibliche e narrative. Ho trovato interessante la rivisitazione sui “trattamenti” riservati alle anime.Trattando di demoni, la trama non può che essere avventurosa, sul genere fantastico e a tratti avvolta in un’atmosfera inquietante. Lo stile è scorrevole, calibrato sui fatti, mantiene la vividezza delle immagini e il ritmo incalzante.MA… questo “MA” è il motivo per cui sono stata costretta ad abbassare il voto. Premetto che adoro le trame complesse e articolate. Ma in questo caso, secondo me, l’alternanza tra tempi, luoghi e punti di vista non è stata ben gestita: alcune circostanze, pur coinvolgenti, appesantiscono la narrazione, mentre la rapida successione di tempi diversi potrebbe disorientare. Infatti, l’autrice ha l’abitudine di dedicare uno spazio eccessivo a personaggi minori o quasi assenti. Scelta che non ho apprezzato molto: queste storie sarebbero state meglio come novelle a sé. Per quanto riguarda gli spostamenti temporali: ho avuto la sensazione che alcuni cambi di tempo avvengano in modo troppo concitato rispetto al resto del racconto. Anche il finale non mi ha convinto in pieno.Alla fine ho deciso di dare 4 stelle: nonostante le incertezze e i difetti riscontrati, “Cronache Infernali” mi ha conquistata perché coinvolgente e innovativo.