Recensione:"LE OSSA NON MENTONO" di Kathy Reichs

Creato il 09 settembre 2015 da Blog

Genere: Giallo/ ThrillerEditore: RizzoliPagine:Prezzo: 18,00 €
Uscita: 23 Settembre 2014
Sinossi:
Convocata inaspettatamente dall'unità "Casi irrisolti" della polizia di Charlotte, la dottoressa Temperance Brennan si trova davanti a una storia che la sconvolge: due omicidi di bambini, avvenuti a migliaia di chilometri di distanza l'uno dall'altro, hanno una cosa in comune… l'assassina. Anni prima, Anique Pomerleau ha rapito e ucciso numerose ragazze in Canada, scampando per un soffio alla cattura. È stata una sconfitta devastante per i suoi inseguitori, Brennan e il detective Ryan. E ora la più letale delle psicopatiche è riemersa dai loro incubi. Quando rapisce un altro bambino, Brennan capisce di doverla fermare a ogni costo. E accetta di inseguirla giù negli oscuri abissi della sua follia. Kathy Reichs al suo meglio: una tensione psicologica che si infila sotto la pelle e scava in profondità.“La verità delle ossa” è l'ultimo capitolo delle avventure dell'antropologa forense Temperance Brennan, che in Italia è conosciuta soprattutto dagli amanti dei telefilm grazie alla serie televisiva BONES.La serie televisiva, di cui la Reichs è anche sceneggiatrice, prende spunto dal suo personaggio letterario ma non ha nulla a che vedere con le vicende narrate nei libri.Questa premessa per spiegare che  ho conosciuto prima i personaggi letterari di quelli televisivi, e sono molto più legata ad essi che a quelli della serie TV.Il personaggio letterario della dottoressa, a differenza della serie televisiva - dove di sicuro bisogna essere più concisi, d'impatto e accattivanti, e dove avranno giocato anche sull'estremizzare all'eccesso la figura della protagonista -non è per nulla antipatica, saccente e petulante! Forse la amo di più perché più vicina alla realtà e all'idea che mi sono fatta di come sia l'autrice.Oltre ad avere la capacità di creare storie poliziesche del tutto credibili, basandosi anche alla sua esperienza personale (la Reichs è davvero un antropologa!), e grazie anche alla consulenza di esperti del settore, l'autrice riesce a spiegare gli aspetti tecnici e scientifici dell'antropologia forense senza annoiare il lettore. Io pendo letteralmente dalle sue labbra e, tutte le volte che finisco un libro, vado a cercare in rete più informazioni su casi realmente accaduti.In questo libro si parla dei Cybersegugi, persone che si “dilettano”, senza essere dei detective, a risolvere i cosiddetti COLD CASE, casi irrisolti di sparizioni e ritrovamenti di ossa senza nome e alle quali cercano di restituire un'identità. Si parla inoltre di ignoranza, paura del diverso e segregazione come conseguenza al fanatismo religioso. Leggere di esorcismo praticato come metodo di cura per l'epilessia ai giorni nostri mi ha fatto venire la pelle d'oca, e se penso che  in alcuni casi di cronaca la realtà supera la fantasia degli autori, resto senza parole.Chi come me segue la serie da anni stava aspettando con impazienza l'uscita di questo nuovo capitolo. L'ultimo volume si era concluso con il colpo di scena: il ritorno del detective Andrew Ryan della polizia canadese, e della sua proposta di matrimonio a Temperance!Da anni Tempe e Ryan hanno una relazione amorosa che aveva subito una brusca interruzione con l'apparizione nella vita del detective, e successiva morte, della figlia con problemi di droga. Figlia che non sapeva di aver avuto e con la quale voleva stabile un legame.Ho dovuto attendere fino alla fine del libro per sapere che ne sarebbe stato di loro e non sono di certo stata delusa dal finale, ma l'autrice mi ha fatto proprio penare!Anche se la trama principale dei suoi libri verte sulle indagini antropologiche e la risoluzione dei casi, la sua vena romantica mi è sempre piaciuta. Nei primi libri della serie era più viva, negli ultimi  un po' meno, ma mi era mancata e avevo il terrore che la Reichs decidesse di eliminarla! Ho temuto fino alla fine che Ryan potesse sparire. Sì, ho un debole per Ryan fin dalla sua prima apparizione,ma soprattutto mi mancava “la coppia” di investigatori rappresentata da loro due. E sopporto poco il detective  Skinny della polizia di Charlotte...L'autrice ha uno stile particolare: il narratore è la protagonista in prima persona che racconta le vicende partendo dalla conclusione, senza però svelare né l'identità delle vittime né il responsabile delle morti, le rende note alla fine del libro, rendendo partecipe il lettore dall'inizio dell'indagine fino alla fine. I suoi stati d'animo, che introducono i fatti, alimentano la suspence, il lettore è invogliato alla lettura e confronta i propri ragionamenti con quelli di Tempe e vuole scoprire come riesce a sopravvivere all'ennesimo killer! Nulla è mai quello che sembra nei libri della Reichs!Il libro si può leggere anche senza aver letto i precedenti, ma il mio consiglio è di leggerli tutti per capire davvero cosa anima questa donna nella sua ricerca scientifica e per apprezzare meglio sia gli intrecci psicologici che affettivi tra i personaggi, e anche la motivazione per cui Tempe ha paura di rispondere “SI'” alla proposta di Ryan.Voto finale quattro stelle.PS: io avevo capito di chi erano le ossa a circa metà del libro e l'assassino a tre quarti! E voi?


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