Recensione:"SALVARE SEAN" di Con Riley
Creato il 06 ottobre 2015 da Blog
Traduttore: Rebecca CorniaGenere: M/MEditore: Dreamspinner PressPagine: 190Prezzo: --Uscita: 14 Luglio 2015Sinossi:Quasi un anno dopo essere stato rifiutato per un altro, il paramedico di Seattle Peter Morse soffre ancora, ma quando l’uomo che lo ha respinto gli chiede un favore, acconsente. La sua missione: rintracciare Sean Reid, il fratello in fuga di un’amica comune. Peter non ne è entusiasta, finché non trova Sean ferito sul ciglio della strada.Tutto in Sean suscita gli istinti protettivi di Peter – salvare la gente è quello per cui vive – ma non aveva previsto di perdere la testa per una persona così decisa a scappare. Oltre alle ferite fisiche, Sean combatte contro il dolore e il senso di colpa, e il caos che il padre eremita ha lasciato dopo la sua morte minaccia di sopraffarlo.Salvare Sean vuol dire per Peter abbandonare il proprio orgoglio e rivolgersi ad amici e parenti. Chiedere aiuto è una pillola amara da ingoiare per Peter, ma se lui non riesce a farlo, come può aspettarsi che Sean accetti a sua volta il suo aiuto… e il suo amore?La serie "Storie di Sattle" è così composta:1 - Dopo Ben
2 - SALVARE SEANL'autore:Con Rileyvive sull’aspra e selvaggia costa del Devonshire, con la testa tra le nuvole, e i piedi nell’oceano Atlantico. Un infortunio ha ridotto il suo apprezzamento per le attività all’aria aperta, così ora riempie il suo tempo libero scrivendo romanzi. L’amore, la perdita e la redenzione caratterizzano le sue storie d’amore, e i suoi personaggi sono tali che le loro imperfezioni li rendono vivi. Quando non osserva la gente o discute con la sua boy band personale di figli adolescenti, passa il tempo a guardare il mare dalla finestra della cucina. Se la vedete, non la disturbate: probabilmente sta ideando nuove trame.Sean: una folta e lunga treccia di capelli color rosso fuoco, mogano e castagno. Lentiggini sulle palpebre e su un corpo bianco latte. Un corpo longilineo ma forte. Un “ragazzino”al primo sguardo, tutto l’opposto di quello che di solito colpisce Peter quando guarda un uomo.Peter: nessun filtro tra cervello e bocca! A causa del lavoro che ha scelto, cura l’organizzazione di corsi per paramedici, è sempre in viaggio da uno stato all’altro in solitudine. Non avendo più un partner, parla praticamente da solo per farsi compagnia e non si accorge che formula ad alta voce tutti i pensieri che gli passano per la testa!Con questo escamotage l’autrice rende meno pesante l’atmosfera drammatica del romanzo, suscitando anche qualche risata. Il punto forte della vicenda sono i dialoghi e gli scontri tra i due protagonisti: da una parte il silenzioso ed enigmatico Sean -che sta cercando di venire a capo del caos lasciato dal padre, accumulatore compulsivo di documenti -, dall'altra Peter, che esterna senza accorgersene tutto quello che gli passa per la testa e che si sente irrimediabilmente portato a proteggere Sean da qualsiasi cosa, anche da se stesso.Se all’inizio per Peter è stata una seccatura occuparsi di Sean, più passa il tempo più si rende conto che non può far a meno della sua compagnia e del suo tocco. È stanco infatti di sentirsi solo, vuole quello che hanno i suoi amici Theo e Morgan, che abbiamo conosciuto nel capito precedente della serie, e non riesce a credere che il giovane Sean sia la risposta al suo senso di solitudine. Far uscire Sean dal suo isolamento aiuta anche Peter. I due sembrano l’uno l’opposto dell’altro, invece io li ho trovati molto simili; entrambi hanno perso la figura materna in tenera età ed entrambi hanno un rapporto non felice con i rispettivi padri. Sean vorrebbe finire il lavoro incompiuto del genitore per non deluderlo nuovamente, dal quale è stato allontanato dopo essersi dichiarato omosessuale, e gli sembra ormai l’unica occasione per meritarsi la sua fiducia. Peter, invece, il padre ce l’ha ancora e crede che non sia orgoglioso di lui e dei suoi successi perché gay, ma preparatevi per una bellissima scoperta sul genitore di quest’ultimo. Tutti noi abbiamo un modo di reagire diverso davanti a una tragedia, abbandono o malattia e questo romanzo non è altro che uno specchio che ci mostra il differente modo di reagire delle persone. C’è chi si rinchiude in se stesso vivendo ai limiti della comprensione umana e sfociando della psicosi ossessivo compulsiva, come il padre di Sean. Chi si rifugia nel lavoro manuale per tenersi occupato, ecco il padre di Peter. Chi decide di dedicarsi a salvare foreste dallo sfruttamento smodato dell’uomo, ovvero Sean. E chi, come Peter, si dedica al prossimo cercando si salvarlo a tutti i costi, trascurando persino la propria felicità.Il padre di Peter è il personaggio che più mi ha toccato nella vicenda, un grande uomo con un grande cuore che non viene compreso al momento dal figlio. Spesso non sappiamo come entrare nel cuore degli altri, abbiamo paura che esprimere ad alta voce i nostri sentimenti sia un segno di debolezza, e chiedere aiuto agli altri lo appare ancora di più. Chiedere aiuto non vuol dire essere deboli ma è un grandissimo atto di coraggio. Il percorso di perdita e redenzione che caratterizza i lavori di quest’autrice colpisce subito, e sicuramente piacerà a chi è in cerca un romanzo contemporaneo con personaggi talmente ben caratterizzati da sembrare siano reali. Un piccolo cammeo meritano le “ragazze di Sean” che mi hanno fatto fare delle belle risate! Come direbbe Sean: “Stupide >ragazze> del cazzo!”. Chi sono le “ragazze”? Leggete il libro e lo saprete!Voto finale tre stelle e mezzo, due fiammelle e mezzo per la passione.
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