Ex – Supereroi vs Zombie potrebbe a primo impatto sembrare il solito pastrocchio postmoderno, ma in realtà il curioso e originale binomio che propone Peter Clines è un’intuizione che funziona. Viaggiando sul trend cinematografico e televisivo del momento, tra Avengers e The Walking Dead, il lavoro si carica anche e soprattutto di più articolati significati.
Le avventure dei supereroi in un contesto apocalittico assumono infatti un valore metaforico, configurandosi come simbolo di speranza ed ordine, persistente e indistruttibile voglia di lottare per la vita.
Il tempo della narrazione è dinamizzato da cadenzati flashback pre-epidemia, narrati dal punto di vista dei supereroi stessi che, in prima persona ed in uno stile sempre differente, raccontano l’improvviso avvento del loro potere; dallo sparafuoco volante Mighty Dragon alla potenza nucleare di Zzzap, dal vampiresco sguardo succhia-energia di Gorgon al titano d’acciaio Cerberus, l’immaginazione dell’autore sembra si sia sbizzarrita smodatamente.
I nemici da affrontare sono degli zombie a tutti gli effetti, chiamati Ex-vivi appunto, generati questa volta non da un batterio o un virus da laboratorio, ma in un modo alquanto sconcertante.
Il racconto che prede piede, tra situazioni dissacranti e grottesche, è una fusione tra il fumetto Marvel e le saghe zombie di successo, quali Epidemia Zombie di Zachary A. Recht. E se in quest’ultima l’idea di scegliere come protagonisti dei militari era finalizzata a rafforzare quel senso di lotta e vita precaria, di morte annidata ad ogni angolo, come condizione speculare del militare in guerra, nel romanzo di Clines la scelta dei supereroi sembra invece finalizzata proprio a superare quei toni drammatici, prediligendo uno stile all’insegna dell’assurdo, del fantastico estremizzato all’ennesima potenza.
Ma infondo, Ex – Supereroi vs Zombie ha come intento primario proprio quello di divertire. Clines se la spassa nel prendersi gioco dell’intero immaginario hollywoodiano, con espliciti riferimento a serie TV da Doctor Who a Dr. House, sbeffeggiando star del calibro di Jessica Biel, Megan Fox o Sandra Oh, destinate ad una macabra morte. Un gioco che si muove tra realtà e finzione quindi, un ribaltamento delle due dimensioni, in cui l’invasione degli elementi fantastici nella vita vera coincide con lo sterminio di quelle icone di film e programmi fantasy.
Un’idea originale di sicura presa per gli appassionati del genere e non.
Da scoprire!
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