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- Pubblicato Wednesday, 03 June 2015 09:00
- Scritto da Chiara Borloni
“Gli Exceptor sono professionisti seri e onesti, al contrario di esorcisti o parascienziati, quindi le dico fin da subito che se vuole assegnarmi questo caso, io negozierò tra lei e la donna. E sarò imparziale”. Mi piace esordire con le stesse parole di Michelangelo Bonomi, tra i personaggi principali di Exceptor – Legno e Sangue, romanzo horror in bilico tra il thriller e il soprannaturale, scritto a quattro mani da Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro. Bonomi è l’Exceptor del titolo, e nella citazione riportata sopra sono riassunte alla perfezione le sue caratteristiche principali e il suo ruolo: la determinazione, la preparazione e l’immensa cultura dell’uomo sono infatti le pietre miliari sulle quali si posa la professione stessa dell’Exceptor.
Non è un medium e non tratta con fantasmi ma Pneuma, abitanti dei cosiddetti Strati, la cui armonia può essere disturbata per i più disparati motivi e solo uno come Bonomi è in grado di ristabilirla. Ma l’Exceptor non è la sola stella a brillare tra le pagine del romanzo. Anzi, i protagonisti principali sono l’odio e la vendetta, sentimenti collettivi che si concentrano in un mix esplosivo in un solo bambino, il nativo indiano Len, rimasto orfano di entrambi i genitori, e misteriosamente accompagnato da una scia di sangue e morte che sembra perseguitarlo lasciandolo miracolosamente sempre illeso.
“I bambini sono puro amore o puro odio”, sostiene Arlecchino/Hellequin, demone imprigionato in una Theca di legno e legato a doppio filo a Michelangelo Bonomi da un legame tanto vitale quanto oscuro. E ne ha ben donde, visto il piccolo Len e i soprusi che ha dovuto subire, dalla prima famiglia adottiva (da notare la cattiveria più estrema che un bambino può usare su un altro, nel momento in cui la sorella adottiva di Len gli sussurra che Babbo Natale non esiste) all’orfanotrofio popolato da bambini e suore che non fanno altro che vessarlo e lasciarlo in disparte. Solo l’arrivo dell’Exceptor riuscirà a darà una svolta agli eventi, ma non è detto che sia del tutto positiva. Anche perché Len sembra ritrovare un minimo di serenità con gli Harper, a quanto pare le uniche due brave persone nel paesino canadese di White Lake, che nasconde dietro l’apparenza tutta sorrisi e benessere una realtà ben più torbida. E il rappresentante della legge, lo sceriffo Ben Clark, ne è l’emblema più lampante.
Prima che mi faccia prendere troppo la mano rivelando particolari chiave della trama, mi fermo analizzando alcuni aspetti che fanno di Exceptor – Legno e Sangue un’opera piacevole e originale nel suo genere. In primis, il già citato Hellequin/Arlecchino con il suo humour sardonico e sboccato, è il personaggio meglio riuscito e in qualche modo spassoso pur nella sua demoniaca natura nascosta nelle fattezze di una marionetta, mentre altri personaggi come Mel e John Harper sono dipinti con tratti talmente delicati e umani che non solo lasciano trapelare il fatto che il libro sia stato scritto da una vera coppia, ma che arriverete a soffrire e commuovervi con loro e per loro. La prosa di Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro è semplice e scorrevole, intessuta di metafore legate alla vita quotidiana, che però non scende a compromessi quando si tratta di descrivere le immagini più crude. Ulteriore nota di merito: l’episodio chiave dal quale hanno origine tutte le vicende dei personaggi viene svelato solo alla fine, chiudendo idealmente il cerchio ma lasciando intendere una possibilità di rivedere presto Michelangelo Bonomi e i suoi viaggi tra gli Strati.
Chiara Borloni