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Pubblicato Thursday, 07 February 2013 15:25
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Scritto da Giorgio Riccardi
Letteratura Horror oggi ha recensito la nuova graphic novel di Paco Roca “Il Gioco Lugubre” edita da Tunué.Come definire un capolavoro se non...capolavoro?Ecco, questa è la parola giusta per riassumere in un volgare e semplice aggettivo la nuova graphic novel (horror, molto horror e a tratti splatter) di
Paco Roca, Il Gioco Lugubre, edito da
Tunué che ci presenta un inedito
Salvador Dalì (sebbene chiamato
Deseo nel testo) provocante, pazzo e tenebroso.Sicuro di grande impatto sul pubblico, oltre che la storia lo sviluppo dei personaggi davvero molto curati, anche la tecnica utilizzata dal fumettista iberica che con i suoi disegni e i colori spenti e, appunto, orrorifici proietta il lettore all'interno della storia e rappresenta al meglio lo stato d'animo del protagonista, il giovane
Jonas Arquero (da un suo scritto Roca dice di aver tratto la storia), che ricorda molto i lavori cinematografica sviluppati dallo stesso Dalì con il grande regista, suo connazionale,
Luis Bunuel.
DISEGNI E PLOT - Non è un caso se il solo colore brillante utilizzato da Roca sia stato il rosso per rappresentare il sangue (in abbondanza) e lo stesso colore rosso della tavolozza, in un gioco di univocità tra le due sostanze.Il plot della graphic novel è davvero accattivante (basta leggere la trama presente a
questo link o in calce all'articolo, per rendersene conto) ed è ben sviluppato anche a opera di un fumettista che, per sua stessa ammissione, prima di sviluppare questo lavoro si era dedicato esclusivamente al disegno.Di sicuro non scopriamo adesso le qualità eccelse di Paco Roca, un maestro del fumetto contemporaneo europeo, ma qui, ci viene da dire, si è totalmente superato dimostrando una maturità artistica e un tatto (e molto talento) quasi innato per il macabro e l'horror.
IL DALI' DI ROCA - Dalì, dicevamo in apertura, è presentato come un pazzo eccentrico visto dagli occhi del giovane assistente appena giunto da Madrid in una Spagna sull'orlo della guerra civile. Il giovane Arquero è preda di allucinazioni causate dal tanto
assenzio bevuto (un must per il mondo artistico di quei tempi) e vede e racconta cose al di là di ogni immaginazione citando dei macabri accadimenti , destreggiandosi tra messe nere, squartamenti, ritrovi macabri, mutilazioni e tanto altro.Inquietante, poi, notare che molti degli accadimenti raccontati sono in realtà citazioni delle grandi opere che hanno reso famoso lo stesso Dalì.Interessanti anche la prefazione e le conclusioni del libro di Roca dove l'autore ci spiega origini e curiosità sia sulla storia stessa, sia sulla vita dei personaggi.Consigliatissimo!
VALUTAZIONE - Ottimo (5 stelle)
Leggi la trama e la news
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