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RECENSIONI LAMPO – Scusate, se siamo in ritardo, ma soffriamo di film interructus

Creato il 21 novembre 2014 da Fabioeandrea

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Instructions not included (2013) di Eugenio Derbez – RECENSIONE OSPITATA IN  photo

Instructions not included è una commedia drammatica co-scritta, diretta e interpretata dal comico televisivo Eugenio Debrez (in Italia praticamente sconosciuto, ma qui al suo debutto cinematografico), che è diventata in brevissimo tempo il primo film messicano a raggiungere il miliardo di incassi, catalogandosi come il titolo con il più alto successo al box office della storia del cinema nazionale.

  Come giustamente ha fatto notare la critica cinematografica spagnola (che ci ha visto molto più lungo rispetto alle colleghe delle altre nazioni), il film è «melodrammaticamente falso» e, nella sua troppo prolissa durata, attraversa diverse fasi, purtroppo tutte in maniera spaesata. Uno spaesamento di generi e toni che non giova per nulla all’equilibrio della pellicola, già abbastanza precario. Si passa da un divertente film comico sul protagonista e il suo rapporto con la paura (che avrebbe potuto anche funzionare nella sua originalità) a un plot strausato al cinema come quello dello scapolo immaturo che si trova a crescere con la paternità. Poi, quando anche questo primo step è superato nella prima mezz’ora del film, si passa a un’atmosfera alla Kramer contro Kramer mischiata a Voglia di tenerezza.

  Insomma, un pasticcio che salta consapevolmente proprio quella che dovrebbe essere stata la parte più importante e centrale del racconto, vale a dire come la paternità si sviluppasse all’interno di un uomo spaventato, trasformandola da fobia a un amore vissuto in maniera assai più convincente e sereno di quanto non pensi Valentín, quindi dalla percezione di una fase spaventosa che si attraversa e si supera con l’acquisto di una maturità umana a quella di una delle più grandi gioie e la più grande espressione di bene incondizionato di cui il maschio umano, volendo, potrebbe essere capace.

The Best Man Holiday (2013) di Malcolm D. Lee

Chissà se qualcuno è mai morto per pessime commedie all black. Secondo me sì. Le pessime commedie all black sono causa di infarto, soprattutto nei caucasici a cui certe sceneggiature fanno un effetto RIDICOLO.

Babysitting (2014) di Nicolas Benamou e Philippe Lachaux

Allora, è una sorta di Una notte da leoni ma in francese. Fine della scopiazzatura.

Paranormal stories (2014) di Andrea Gagliardi, Stefano Prolli, Tommaso Agnese, Roberto Palma, Marco Farina, Omar Protani.

Anche una pantegana di film horror come Nosferatu a Venezia a mani basse, sarebbe stato più spaventoso di questa pellicola. Cortometraggi che vogliono ripercorrere il successo americano di V/H/S 1 e 2. Non ci sono riusciti. Missione fallita. Abbandonare la nave.

Questa storia qua (2011) Alessandro Paris e Sibylle Righetti

Giusto per ringiovanire il tutto, i registi di questo documentario su Vasco Rossi sono due pischelli piuttosto bravi. Devo ammetterlo.

Insieme per forza (2014) di Frank Coraci

Mi pare che per la sceneggiatura di questa pellicola sia composta anche lei da frasi messe insieme per forza e che oltretutto si sfrutti per la terza volta la coppia Barrymore-Sandler. Non fa ridere. Ripeto. Non fa ridere.

Un fidanzato per mia moglie (2014) di Davide Marengo

Remake italiano di una commedia argentina, perché anche noi ormai siamo senza uno straccio di idea esattamente come l’industria cinematografica americana. Ma tornate a scrivereeee sceneggiature originaliii! Comunque, saluto le Lucido Sottile che sono due grandi attrici teatrali sperimentali cagliaritane. Le uniche che ci siano in circolazione e di cui valga la pena di vedere gli spettacoli.

Anita B. (2014) di Roberto Faenza

Il vero cinema italiano avanza, e voi ovviamente non avete visto l’unico film decente che c’era in Italia e che non aveva il sapore di vetusto o già visto. Ci sono due momenti di grande e bellissimo cinema in questa pellicola. Sarà che Faenza nella messa in scena di drammi storici è in perfetto JamesIvoryStyle.

STAG – Se sopravvivo mi sposo (2013) di John Butler

Questi irlandesi si sono svegliati e hanno deciso di fare delle commedie all’americana, quindi anche un po’ prevedibili… Però noi ancora dietro a Paolo Ruffini e Checco Zalone.

Dom Hemingway (2013) di Richard Shepard

Un Jude Law decente in una commedia che fa il botto. Per l’appunto, non perdetevela.

Padre vostro (2013) di Vinko Bresan

Un interessante commedia che riflette sull’uso degli anticoncezionali con un’ottica cattolica… Ed è un film anticlericale e anticattolico, ovviamente.

Tracks – Attraverso il deserto (2013) di John Curran

La vera storia di una donna a passeggio per il deserto con tre cammelli… Fa venire l’angoscia. Se riuscite a sopportare la visione di un deserto senza fine, godetevelo. Fotografia bellissima. Pare che la storia però non sia del tutto vera.

Rompicapo a New York (2013) di Cédric Klapisch

Una cagnara inguardabile.

Fabio Secchi Frau


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