RECENSIONE:
Leggere Tutta colpa del vischio è stato un po' come tuffarmi in una puntata di Big Bang Theory con Fielding nei panni di Leonard. Pragmatico. Così intelligente ma impacciato (specialmente nelle relazioni sociali). Una strana dicotomia di genio arrogante e timido ingenuo. Il mio personaggio preferito fra i due. Una mattina si mette in testa che dovrà essere proprio Mick, sulla cui testa pende il titolo di migliore baciatore del campus, ad insegnargli a baciare. Nonostante la reticenza dell'amico non è disposto a desistere, anzi, continua testardamente nella sua campagna di convinzione.
Il ragazzo era divertente e dotato di una mente affilata e, quando decideva di dedicare la sua attenzione a qualche argomento, lo faceva completamente.Il libriccino però è raccontato dal punto di vista di Mick Colman, studente di Nutrizionismo alla Cornell, Campus universitario della città di Ithaca (NY), che peraltro lo apprezza proprio per questa sua capacità straordinaria di dedicarsi completamente a qualcosa, fino a conoscerla in ogni suo piccolo aspetto.
C'è un detto, il talendo riconosce il genio, e immagino che parli di me e di Fielding. Io ero abbastanza sveglio da essere ammesso alla Cornell e da laurearmi negli indirizzi di studio che avevo scelto. Ma non senza fatica. Fielding mi superava talmente tanto, intellettualmente parlando, ed era così dotato che mi faceva cadere la mascella per lo stupore, mandandomi mentalmente K.O.Perché Fielding è speciale ed è proprio per questo che Mick fatica tanto ad accettare la sua proposta, perché potrebbe finire per piacergli.
L'unico difetto di Tutta colpa del vischio è la sua brevità (è troppo breve), le sue cento pagine scarse scorrono via sotto gli occhi come olio (merito anche della scrittura fluida della Easton) e Fielding è così adorabile che è praticamente impossibile non affezionarglisi. Il miglior pregio invece sono gli stacchetti e i dialoghi alla Big Bang Theory di cui è disseminato il romanzo breve. Una lettura deliziosa, divertente, leggera e (perchè no?) breve adatta ad un pomeriggio di svago, in attesa del Natale. Lettura consigliata.
RECENSIONE:
L'apprendista Babbo Natale è una magica favola sul Natale da leggere sussurrando, lentamente, come quando si racconta una storia della buona notte ad un bambino. Dolcemente. Così da poterne apprezzare il fascino. Il racconto inizia con Babbo Natale indaffarato a scrutare la propria sfera di cristallo. E' alla ricerca del suo successore, qualcuno degno di prendere il suo posto quando egli sarà ormai troppo vecchio per assolvere ai propri doveri durante la notte più magica dell'anno (durante la quale i sogni di tutti i bambini diventano realtà). Qualcuno che si chiami Nicolaus. Una domenica pomeriggio ecco finalmente comparire il volto di Nicolaus. Sarà lui il suo successore! L'apprendista Babbo Natale non è solo una favola sul Natale ma anche una favola sulla diversità. Nicolaus infatti è un bambino Down. Una favola sulla diversità per capire che i bambini del mondo in fondo, al di là delle loro particolarità, sono tutti uguali e che è proprio la bontà d'animo che caratterizza l'infanzia la loro qualità fondamentale, capace di accomunarli tutti.Un racconto delizioso. Assolutamente consigliato.
Stelline: (tre stelline e mezzo)