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Recensioni - "Passione Infernale - Il vizio di Satana" di Ivana P. Sparx

Creato il 13 novembre 2013 da Letteratura Horror @RedazioneLH

Dopo "Montagne di neve e di fuoco" (clicca e leggi) oggi vi proponiamo la recensione di "Il vizio di Satana" secondo capitolo della saga "Passione Infernale" della giovanissima Ivana P. Sparx, edito da Ctrl-Alt-Write e Machina Press
Chi ha letto Montagne di neve e di fuoco rimarrà certamente sorpreso leggendo la seconda parte di Passione infernale. Il vizio di Satana risulta indubbiamente più curato, a partire dalla scrittura che appare maggiormente enfatica – caratterizzata da una ricca aggettivazione che attinge al macabro e al sanguinolento – la quale, in più punti, riesce a infondere al racconto un’atmosfera scura e a dare qua e là qualche pennellata splatter.

Senza dubbio, l’aria compiuta e più dettagliata permette a Il vizio di Satana di presentarsi come una narrazione a sé stante che rende di fatto superfluo l’antefatto, il quale poteva tranquillamente venire integrato come breve prologo in questo secondo episodio.
La storia, apparsa fino a qui prevedibile e stucchevole, riesce ora ad articolarsi e a calare Erika, la protagonista, in una Londra indifferente e grigia che nasconde nel suo “cuore” un’inenarrabile stirpe demoniaca dedita ad abominevoli rituali orgiastici. Condotta da Alex attraverso un orgasmo infernale nell’oltremondano diabolico, Erika è ormai macchiata da un male oscuro e osceno con il quale, accompagnata da due misteriose ragazze, si confronterà fino a scoprire per quali scopi il principe delle tenebre ha deciso di attrarla a sé.
La Sparx si rivela abile nelle descrizioni e altrettanto nel raccogliere e assemblare alcuni frammenti della letteratura horror classica, ma rimane frettolosa nello svolgimento e poco originale nelle idee: nonostante l’affascinante dose di perversione, il finale di questo secondo episodio – che per correttezza ovviamente non sveliamo – è un motivo che ogni avvezzo alla narrativa e alla cinematografia orrorifica riconoscerà come ricorrente, tanto da poterlo definire “trito”. Che dire, la serie Passione infernale è un oggetto indefinito, a tratti indeciso tra il racconto erotico e l’horror, che dopo l’ultima pagina lascia in bocca solamente il sapore della maniera.

VOTO - 

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