Negli anni ’80, dicevo, Montegranaro era un centro di richiamo anche per le città limitrofe. Non era raro trovare a spasso dietro le mura gente di Monte San Giusto o di Sant’Elpidio o di Monte Urano. C’erano negozi floridi (ne parlavo nell’altro articolo), c’erano bar e gelaterie che aprivano tavoli e sedie lungo il viale. D’estate c’erano manifestazioni, pianobar, animazione. Nei fine settimana si chiudeva parzialmente la strada al traffico per agevolare il passeggio tanto era il flusso di gente. Oggi non c’è più nessuno. Perché?
Scelte politiche, senz’altro. La vita della città si è spostata altrove e, eccezion fatta per la settimana del Veregra Street Festival, il centro è terra di fantasmi. Ma non tutta la colpa è della politica. Una parte sta ai cittadini che passano le domeniche nei centri commerciali. Quegli stessi cittadini che si lamentano della città in mano ai criminali e ai balorditeppisti non la frequentano, la lasciano deserta. Quegli stessi cittadini che lanciano allarmi su una presunta pericolosità del centro (per altro allarmi del tutto ingiustificati) sono gli stessi che non vi mettono piede da anni se non in rare occasioni.
Occorre una politica di rilancio del centro, (intanto si sta facendo toletta con potatura e manutenzione del giardino - niente non è) senza la quale non si può nemmeno pensare di far tornare viale Gramsci o la piazza frequentati come un tempo. Ma occorre anche uno sforzo da parte dei Montegranaresi, una dichiarazione di amore per la propria città. Due passi dietro le mura la domenica, ora che viene la bella stagione, fatti da tante persone, sarebbero un segnale importante, il segno di una volontà di riappropriarsi della nostra città. Un segnale che la politica non potrebbe ignorare.
Luca Craia