Recuperata dai Carabinieri un’opera di Chagall rubata 11 anni fa

Creato il 08 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo 11 anni , grazie all’opera dei Carabinieri del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, uno Chagall rubato tornerà al legittimo proprietario, anzi agli eredi.
La storia comincia nel 2002 nel porto di Savona. Un olio su tela di Marc Chagall intitolato, “Le nu au Bouquet”, viene rubato a bordo di uno Yacht statunitense ormeggiato per manutenzione nel porto di Savona. Il valore stimato dell’opera è di 1.200.000 euro.

Il dipinto era stato acquistato nel 1988 in una galleria d’arte di New York, da parte di un facoltoso cittadino statunitense che lo ha poi collocato a bordo del proprio yacht. Dal febbraio 2002 al gennaio 2003 l’imbarcazione, battente bandiera americana, è rimasta ferma nel porto di Savona per lavori di manutenzione. Il furto si è verificato proprio in questo periodo. Il figlio del proprietario (nel frattempo deceduto) quando si era recato in Italia per ritirare l’imbarcazione aveva fatto visionare da un esperto d’arte il dipinto per la valutazione. L’esperto scoprì che l’originale era stato trafugato e sostituito con una riproduzione. Il furto venne immediatamente denunciato all’Autorità marittima del luogo che inviò il rapporto al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che la inserirono nella “Banca Dati dei Beni Illecitamente sottratti” e avviarono le ricerche.

L’opera è stata individuata dai Carabinieri del TPC di Torino presso l’abitazione di un ignaro collezionista residente nel capoluogo piemontese, nel corso di controlli per un’indagine su un giro di opere d’arte ricettate attraverso una galleria d’arte bolognese.
La ricostruzione dei vari “movimenti” del dipinto, dal furto al ritrovamento, ha portato gli investigatori a indagare prima in Francia, presso una galleria di Nizza dove il dipinto venne esposto per breve periodo di tempo, e poi presso una galleria d’arte monegasca, per poi tornare nuovamente in Italia, precisamente a Bologna, dove venne trattata la vendita definitiva del quadro.

I Carabinieri hanno anche scoperto che chi aveva sottratto l’opera era riuscito a farsi rilasciare dalla Fondazione Chagall, una “nuova” autentica. Il dipinto rubato, accompagnato così dall’expertise e da una falsa dichiarazione di vendita creata “ad arte” ed attribuita in modo fittizio ad un inconsapevole collezionista bergamasco (anch’egli cliente abituale della galleria bolognese), nell’anno 2003 finì per essere acquistato, in piena buonafede, dal torinese B.R. che ne ha mantenuto il possesso sino al giorno del sequestro.
Il documento creato ad hoc ha sì agevolato il commercio dell’opera senza creare alcun sospetto circa la sua provenienza, ma ha anche portato gli investigatori ad individuare, con certezza, nel trentanovenne rumeno E.D.D., colui che, presentandosi alla fondazione Chagall e spacciandosi per il nipote del proprietario, fece visionare il dipinto ritirando poi la nuova expertise. Attraverso l’analisi dei suoi contatti è stato individuato anche il complice, il quarantunenne connazionale O.C.F. che sino al dicembre del 2002 ha fatto parte proprio dell’equipaggio dello yacht sul quale è stato commesso il furto. Nei loro confronti, così come per il proprietario della galleria d’arte bolognese, l’ipotesi di reato contestate prevedono il furto e la ricettazione;

Le indagini, come spesso accade per questi particolari reati, sviluppandosi e attraversando i confini nazionali, hanno richiesto tempo e impegno da parte dei carabinieri del TPC piemontese, coordinati nell’attività dal P.M. Giuseppe Ferrando della Sezione Reati Contro il Patrimonio Artistico, recentemente istituita presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Torino.

Il proprietario del dipinto, al momento ancora sottoposto a sequestro, ne ha già richiestola restituzione. Sarà ora l’Autorità Giudiziaria a deciderne la destinazione in base agli accordi stipulati fra l’Italia e gli Stati Uniti che disciplinano la restituzione di beni d’arte d’illecita provenienza.

Articolo di Alberto Schilirò.


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