Red

Creato il 24 maggio 2011 da Misterjamesford
La trama (con parole mie): Frank Moses, un ex agente della Cia nonchè sorta di macchina da guerra vivente è in pensione da un paio d'anni, e all'apice delle sue giornate ci sono le telefonate a Sarah Ross, impiegata dalla vita assolutamente ordinaria di cui si è innamorato. 
Sul punto di decidere finalmente di incontrarla di persona, Frank viene attaccato da un commando di uomini pronti a tutto per ucciderlo, e mettendosi in fuga decide di recuperare la ragazza ed assemblare la sua vecchia squadra in modo da venire a capo dell'intera vicenda.
Così, i nostri "vecchietti" da combattimento scopriranno che il nemico più pericoloso vive e prospera in seno alla stessa organizzazione che li ha sostenuti per decenni sulla breccia: starà alla loro abilità, a quel punto, fare il possibile - e anche l'impossibile - per raddrizzare le cose.
Le pellicole tratte dai fumetti, come visto di recente con Thor, ormai sono divenute una realtà consolidata all'interno dell'industria cinematografica e della grande macchina da soldi hollywoodiana, ed il loro progressivo sdoganamento ha provocato un innalzamento del rischio di potenziale film da bottigliata con il passare del tempo.
Cose inguardabili come i già più volte citati a questo proposito Fantastici quattro sono un esempio perfetto del fenomeno.
Fortunatamente esistono, pur senza scomodare perle come Il cavaliere oscuro o gli Hellboy di Del Toro, anche prodotti d'intrattenimento divertenti ed intelligenti come questo Red, tratto da un lavoro dell'ottimo Warren Ellis scritto per la DC Comics - avversaria storica della Marvel - e portato sullo schermo da Robert Schwentkle, che fino ad ora non aveva certo fatto parlare di sè in termini positivi - firmò l'agghiacciante Flightplan - se non per il pilota di Lie to me.
Eppure script, regia e soprattutto montaggio - pezzo forte della pellicola, indubbiamente, tanto funzionale da far tornare alla mente Edgar Wright - funzionano, gli attori si divertono divertendo il pubblico, i personaggi risultano accattivanti - pare carismatico pure l'usualmente monoespressivo Karl Urban nei panni del determinatissimo William Cooper - e non è così difficile abbandonare le alte pretese e non sentirsi ad un tempo presi per il culo per godersi la vicenda di questi letali "vecchietti" dall'inizio alla fine.
Mescolando uno stile simile a quello de L'uomo che fissa le capre e Burn after reading con l'approccio demenziale del già citato Wright la pellicola viaggia spedita affidandosi al sempre granitico Bruce Willis - i primi duetti con Mary-Louise Parker a seguito del rapimento di salvataggio sono impagabili - e alle caricature di se stessi fornite da Morgan Freeman, Helen Mirren, Brian Cox e John Malkovich.
L'idea degli agenti segreti in pensione che ricordano i bei vecchi tempi e rimpiangono l'ultima volta in cui hanno ucciso qualcuno quasi stessero parlando di sesso, pur se non originalissima, funziona, e per un rappresentante dell'old school come il sottoscritto quest'allegra brigata di assassini in procinto di cominciare a perdere colpi - ma neppure troppo - non poteva che risultare immediatamente simpatica, addirittura riuscendo a catturare l'attenzione di Julez prevenendone il crollo dritta dritta nel mondo dei sogni.
Il primo attacco del commando a casa di Moses e il confronto tra lo stesso protagonista ed il vecchio avversario Ivan Simanov di fronte ad una bottiglia di vodka tornando con il sorriso sulle labbra al ricordo degli agenti passati da una parte all'altra della barricata si guadagnano senza dubbio la mia preferenza, e se Freeman e Malkovich non fanno che esasperare personaggi già visti che altro non sono se non versioni di scena delle loro neppure troppo celate personalità, la Mirren si difende alla grande nel ruolo della letale ammazzacristiani neanche fosse uscita fresca fresca da Alias.
Già vedo Cannibale scagliarsi contro la mia ennesima difesa di un plotone di vecchi sul viale del tramonto incapaci di arrendersi alle nuove generazioni - rappresentate alla perfezione dall'impeccabile Cooper -, eppure anche lui, come Cooper stesso, dovrà alla fine arrendersi e riconoscere che, senza se e senza ma, "non ne fanno più come una volta".
E poco importa che, ormai, i nostri eroi siano vecchi.
In fondo, parafrasando Marvin/Malkovich all'ennesimo avversario fatto saltare in aria: "Vecchio sto cazzo"!
Meglio di così non si poteva proprio dire.
MrFord
"Guess who just got back today?Them wild-eyed boys that had been awayhaven't changed, haven't much to saybut man, I still think them cats are crazy."Thin Lizzy - "The boys are back in town" - 

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