Sono passati cinque anni dall’uscita dell’ultimo album del Red Hot Chili Peppers e le impressioni non erano strepitose. Stadium Arcadium fu uno dei peggiori album della band, e tutti erano dubbiosi su questo nuovo progetto. A far aumentare i dubbi contribui l’uscita di John Frusciante. A sostituirlo oggi c’è il giovane, ma talentuoso Josh Klinghoffer, che ha già fatto dei concerti con i peperoni e ha inciso qualche album con John. Per la gioia dei fan, questo nuovo album, I’m With You, segna davvero una rimonta della band.
Il ritmo è decisamente cambiato, mutato un genere che sembra più pop, ma non per questo è brutto, anzi, è un evoluzione. Credo sia inutile volere i Red Hot degli anni 90, perché è come volere un artista fermo in un solo periodo, senza dargli il modo di evolversi e maturare. L’album si apre con Monarchy of Roses, un brano graffiante che apre magistralmente l’album, mostrando da subito i denti. Factory of Faith è il secondo brano, molto pop rock, ma sempre sullo stile dei Red Hot. L’apice della musica la troviamo in Look Around, dove un testo magnifico e una sonorità unica fanno da accompagnatori e a mio avviso in Did I Let You Know, dove il nuovo chitarrista sfodera la propria voce. La voce di Kiedis è come al solito un vero e proprio appoggio a tutti brani. Anche se non è un ragazzino, la sua voce dalle linee melodiche cosi particolari accompagna ogni brano. Anche Flea, il bassista della band, si dimostra davvero in forma e pronto per affrontare i prossimi tour che la band si appresta a dare (saranno in Italia il 10 e 11 Dicembre). Nel brano Ethiopia il riff iniziale con il basso fa da apertura e poi il testo molto semplice, accompagnato dalla chitarra e dalle percussioni continua il lavoro, fino al ritornello, che esplode in un deflagrante crescendo di tonalità. Uno dei brani più suggestivi e malinconici è Police Station, che ci culla con ritmo lento e il piano contribuisce a creare l’atmosfera. La chiusura, però, non è delle migliori. Dance Dance Dance, infatti, potrebbe far storcere il naso a moltissimi, ma è un chiaro segno della band e del suo cambiamento.
In conclusione possiamo dirvi che I’m With You è lo stadio finale della trasformazione iniziata nel 2002 con By The Way ed è un chiaro passo verso uno stile funk-rock-pop. Gli amanti dei vecchi peperoncini, ancorati al passato rimarranno delusi, ma ogni persona che non vuole innovazione e novità rimane delusa da ciò che non aspetta.
Il primo Live dei Red Hot è stato trasmesso nei cinema e naturalmente siamo qui anche per fare un breve resoconto di ciò che è stato e di ciò che è successo. I primi dieci minuti hanno mostrato i preparativi al Live, grazie a delle immagini principalmente in bianco e nero. Poi una breve intervista ai componenti prima del Live e delle interviste ai fans. Il concerto era partito subito con una carica che voleva dimostrare la voglia di riprendere il lavoro musica e vedere Flea e Josh, testa a testa, è davvero sbalorditivo. Josh, infatti, crea una sorta di alchimia tra la musica, i testi e i riff o della chitarra. Un degno erede di John a mio avviso. A concludere lo spettacolo furono Give it Away e Me and My Friends, che non guastano mai. L’audio era molto buono, ma probabilmente dipendeva dal cinema in cui si vedeva lo spettacolo. A volte le urla delle fans “arrapate”, però, distraeva da ciò che dicevano i componenti della band. Flea si è dimostrato molto abile, ma anche visibilmente stanco e non abituato a questi live, ma al pianoforte era davvero eccezionale.
In conclusione finale si consiglia questo album a tutti gli amanti dei Red Hot Chili Peppers. Compratelo nei negozi a partire dai 15.90 oppure da iTunes a 10.90.
Scaletta Brani:
“Monarchy of roses”
“Factory of faith”
“Brendan’s death song”
“Ethiopia”
“Annie wants a baby”
“Look around”
“The adventures of Rain Dance Maggie”
“Did I let you know”
“Goodbye hooray”
“Happiness loves company”
“Police station”
“Even you Brutus?”
“Meet me at the corner”
“Dance, dance, dance”