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Redditometro in caso di convivenza: cosa fare se siamo conviventi?

Da Raffa269

Redditometro in caso di convivenza: cosa fare se siamo conviventi?Se siete stati vittime del redditometro, ossia dell'accertamento sintetico da parte dell'Agenzia delle Entrate, che vi ha contestato redditi maggiori di quelli effettivamente dichiarati, e siete conviventi ricordate che pochi giorni fa la commissione tributaria provinciale di Milano 271/01/2012 si è espressa a favore di un contribuente che aveva portato a sostegno della ricostruzione assurda del reddito della contribuente anche il reddito prodotto dal convivente con cui aveva tre figli e viveva da anni.

Facciamo un passo indietro per introdurvi al redditometro

Qualora ancora non conosceste il redditometro in estrema sintesi ve lo chiarisco: il redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito presunto dal fisco che ricostruisce un reddito presunto dal contribuente sulla base dei redditi e soprattutto delle spese sostenute dal contribuente nel corso del periodo di imposta oggetto di accertamento.

In pratica come funziona il redditometro

l'agenzia delle entrate riesce a tracciare molte delle spese da voi sostenute senza che lo sappiate: parlo della rata del mutuo, della macchina, delle rette scolastiche, delle auto possedute, delle assicurazioni che pagate, dei titoli che avete in portafoglio e tante altre voci di spesa che trovate riassunte nelle 100 voci del redditometro.

Voi state belli belli pensando di fare un piacere all'economia spendendo di qui e di là e dietro di voi un occhio scorge le vostre mosse ed abitudini, scelte di investimento e di spesa. Se ciò sia lesivo di qualche diritto non lo so, perché non ho mai approfondito l'argomento, tuttavia ricordate che le informazioni commerciali sui comportamenti delle persone hanno un costo caro ed il passo successivo potrebbe anche quello di venderle all'esterno, ma questo è un altro discorso che in questa sede poco interessa.

Torniamo invece agli strumenti che avete per superare i controlli indenni, ossia senza ricevere cartelle di pagamento da redditometro con multe salate.

La vicenda del redditometro tra conviventi

Nella fattispecie descritta sopra il problema era che ad un contribuente veniva contestato il sostenimento di spese assolutamente non in linea con il reddito da lei dichiarato. Seguiva quindi l'avviso di accertamento sintetico (oggi con il nuovo redditometro servirebbe prima una richiesta di informazioni pena la nullità dell'atto dell'accertamento) con ricostruzione di un nuovo reddito imponibile e richiesta di sanzioni ed interessi. Il bello è che quel reddito il contribuente proprio non lo ha mai percepito.

Oltre al danno la beffa

Si perché oltre a non avere mai percepito quel reddito presunto dal contribuente (magari direbbe il contribuente), l'onere di dimostrare di non averlo percepito, di recarsi dal commercialista per farsi spiegare che cos'è il redditometro, pagarlo per farsi assistere, fare file all'agenzia delle entrate e soprattutto stare in ansia per avere sopra la testa l'ascia della multa che pende pronta a scagliarsi decorsi i 60 giorni dalla notifica di pagamento (termine entro cui pagare o impugnare l'atto), l'onere è a carico del contribuente.

Se non avete dimestichezza con il diritto tributario sono sicuro che starete pensando che qui sono tutti pazzi. Purtroppo non si può dire così anche se mi viene da pensare essendo un contribuente che paga regolarmente tutte le imposte, tasse e tassette del mondo. Se volete la pillola dolce vi dirò che questo è il traguardo finale a cui siamo arrivati dopo decenni di evasione fiscale spinta e di mala gestione della res pubblica.

Fatto sta che dopo anni qualche pronuncia giurisprudenziale inizia a dare ragione al contribuente, segno che qualcosa si sta smuovendo nelle coscienze di chi può ed ha il potere di decidere come in questo caso un giudice (sicuramente la sentenza sarà impugnata in appello, tanto per l'agenzia delle entrate è il suo lavoro per cui perché non farlo?!?).

Tuttavia in questa sentenza della commissione provinciale di Milano sul redditometro tra conviventi si decide che nell'ambito del redditometro indirizzato ad un contribuente che convive da diversi anni con un altro contribuente e che insieme hanno avuto tre figli deve prendere in considerazione anche la capacità reddituale espressa dal convivente perché è naturale attendersi che il fabbisogno familiare sia stato coperto anche con quella.

La domanda nasce spontanea: ci vuole un genio per arrivare a questo conclusione, poteri paranormali o è necessario che chi si trova a scrivere l'accertamento controlli lo stato lo stato di famiglia, il reddito del convivente e si esima dal rompere le scatole ad una famiglia intera per con file e costi aggiuntivi inutili per il cittadino (che paga anche l'accertatore con le proprie tasse?).

Nel frattempo anche gli articoli dedicati al tema come i modi per superare il redditometro, il redditometro e le auto.

ATTENZIONE: LEGGERE SOTTO A tal proposito vi segnalo che nei prossimi giorni probabilmente partiranno i questionari sul redditometro relativo all'anno di imposta 2007 (il cui termine prescrizionali di accertamento scadrebbe casualmente quest'anno) per cui vi indico che potete scrivere all'indirizzo di posta elettronica del sito e posso darvi assistenza relativamente:

  1. Compilazione del questionario sul redditometro inviatovi dall'agenzia delle entrate;

  2. Compilazione del redditest on line;

  3. Gestione del colloquio eventuale con l'agenzia delle entrate;

  4. In ultima istanza predisposizione del contenzioso dinnanzi alle Commissioni Tributarie competenti.

Redditometro caso convivenza: cosa fare siamo conviventi?

Saluti e spero al solito di esservi stato utile. :-)

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