Redenzione fetida - Recensione - PC

Creato il 31 dicembre 2014 da Intrattenimento

LISA poteva diventare un titolo trash di culto, invece...

Mentre chi scrive provava LISA per recensirlo, gli è capitato di addentrarsi un po' anche nella versione PC di Final Fantasy XIII. Ovviamente il confronto è forzatissimo e ribadiamo che nasce dalla casualità, ma ci preme condividere con voi una prima impressione diventata certezza con le ore, che ben spiega la qualità maggiore del titolo di Dingaling e, in generale, quanto i valori produttivi siano indifferenti alla capacità espressiva di un videogioco. Final Fantasy XIII ha un'introduzione lunghissima, che si protrae per lunghe ore di gioco piene di filmati in cui facciamo la conoscenza di meccaniche, ambienti, trama e personaggi. Lo spettacolo che offre è superbo quanto vuoto, con queste bambole 3D modellate alla perfezione che recitano la loro parte in modo impeccabile, non riuscendo però a trasmettere nient'altro che la potenza economica che le ha rese possibili. Dopo molte ore passate di fronte alla schermo ci si rende conto che di memorabile c'è poco e che ancora si fatica a legarsi emotivamente a chicchessia. Al caleidoscopio di polvere cosmica di Square Enix, fa da contraltare la povertà di LISA che con i suoi pochi minuti di introduzione riesce a coinvolgere emotivamente il giocatore al punto da non permettergli più di staccarsi. Non succede molto in realtà: nella prima sequenza vediamo un ragazzino, chiamato Brad, che viene malmenato da un gruppo di bulli. Tornato a casa, il padre alcolizzato lo insulta, gli lancia contro una bottiglia per essersi lasciato picchiare per l'ennesima volta e lo spedisce in camera sua a dormire. Nella sequenza successiva troviamo Brad ormai adulto che girovaga in uno scenario arido e desolato. Il mondo è vittima di una qualche catastrofe di cui non sappiamo ancora nulla. Brad trova in terra una bambina e, dopo averla fatta per sbaglio cadere, decide di adottarla portandola nel suo rifugio, dove vive con altri uomini. Scopriamo quindi che sulla Terra non ci sono più donne e che quella poppante è l'unica speranza per la razza umana. Se la feccia che popola ancora il pianeta sapesse... Brad decide di tenerla nascosta. Con un gioco di ellissi e flashback, in cui vediamo i tormenti del protagonista, che non riesce a dimenticare la figura paterna, e quelli della ragazzina, che crescendo vorrebbe vedere il mondo, arriviamo alla prima vera sequenza di gioco, dove Brad salva uno strano personaggio da un animale selvaggio e, accompagnatolo a casa sua, scopre che i suoi compagni sono stati massacrati brutalmente e la ragazzina, ormai quasi donna, è scomparsa. L'uomo decide quindi di partire all'inseguimento dei rapitori per salvarla. Lisa - Il trailer del 2014

Humor nero

Niente lunghi filmati, niente grafica 3D, in venti minuti di racconto siamo già persi nella testa di Brad, personaggio dall'aspetto rude, ma psicologicamente fragile, che vaga in un mondo grottesco dove vive un'umanità impazzita e deforme, capace di compiere ogni possibile efferatezza. Ad aiutarlo ci saranno dei personaggi strambi ma assurdamente simpatici, anche loro in tono con l'ambientazione, come ad esempio un vecchietto che si definisce l'unico storico rimasto in vita, ma che è capace solo di parlare del disprezzo che provava per sua moglie e dell'invidia per il suo vicino di casa. C'è sangue ovunque nel mondo di LISA, ma anche tanto umorismo usato con una tale sapienza da lasciare di stucco. L'intero gioco è pieno di trovate assurde e momenti sopra le righe, tanto più stupefacenti se si pensa alla capacità dimostrata dall'autore nel comporre il tutto in una grafica in pixel art minimale, dotata di pochissime animazioni. Ancora più stupefacente è stato scoprire quanto LISA sia dotato di meccaniche profonde e articolate e quanto il mondo esplorabile sia vasto. Sinceramente ci aspettavamo un titolo che durasse una manciata di ore, delle quali non ci saremmo lamentati, e invece per finirlo si superano ampiamente le quindici ore e lo si può rigiocare più volte per sperimentare tutti i bivi, alcuni dei quali davvero duri da digerire, con situazioni limite che potrebbero scioccare più di qualcuno, come ad esempio la possibilità di appiccare un incendio in un orfanotrofio, l'uso di droghe potentissime per battere i nemici, la possibilità di perdere membri del party giocando alla roulette russa (senza poi poterli resuscitare) e molte altre. LISA è un titolo densissimo di momenti spettacolarmente fetidi, raccontati sempre con gusto paradossale, che non lasciano indifferenti. Da questo punto di vista è anche un titolo eccezionalmente vario, che cerca sempre di proporre qualcosa di nuovo dall'inizio fino alla fine, riuscendoci appieno.

twittalo! Abbiamo recensito LISA, un gioco di ruolo indipendente per certi versi sorprendente

Più complesso di quel che sembra

Parlando di meccaniche pure, possiamo definire LISA un classico gioco di ruolo alla giapponese, con un sistema di combattimento molto vario basato su attacchi, skill e poteri vari. Ad esempio alcuni personaggi possono usare la loro parlantina per ottenere diversi effetti, come suscitare paura negli avversari o potenziare la difesa di un compagno, mentre alcuni attacchi attivano un sistema di combo con tanto di super mosse che si eseguono usando i tasti WASD (le prime volte bisogna fare un po' pratica, ma poi ci si abitua). Non mancano scontri speciali in cui si può vincere solo usando alcuni oggetti chiave, o che richiedono strategie particolari. Come genere vuole, andando in giro si possono acquistare pezzi di equipaggiamento extra che permettono di migliorare le caratteristiche dei personaggi. Non mancano elementi alla metroidvania, con potenziamenti da trovare (tipo la bicicletta) per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili e andare avanti nella trama. Come specificavamo sopra, il mondo di LISA è molto vasto. L'esplorazione procede per zone di raccordo, che solitamente sono collegate ad altre sotto zone che contengono gli oggetti necessari ad andare avanti o alcuni obiettivi da raggiungere. Non c'è una vera e propria mappa ad aiutarci nell'esplorazione, anche se perdersi è davvero difficile visto che l'azione è inquadrata lateralmente. Certo, in alcuni casi ci si può ritrovare spaesati, ma immaginiamo faccia parte del progetto dello sviluppatore non aiutare troppo il giocatore, visto che nel complesso LISA è un titolo difficile. Non impossibile, ma nemmeno una passeggiata. Presto si capisce che bisogna imparare a usare bene le risorse a disposizione, soprattutto quelle curative, e che anche riposarsi per recuperare salute ed energia, la seconda necessaria per gli attacchi speciali, può rivelarsi pericoloso. Ad esempio ci è capitato di addormentarci davanti a un falò e ritrovarci al risveglio con un compagno di party in meno, ma con una richiesta di riscatto in più. Arrivati al covo della banda dei rapitori, ci è stato chiesto di pagare subito per riavere il nostro amico. Non avendo abbastanza soldi ed essendo incuriositi dei possibili sviluppi della situazione, ci siamo rifiutati. Il risultato è stato brutale: il nostro amico è stato sgozzato e abbiamo dovuto affrontare l'intera banda. Sublime.

Pro

  • Narrativamente splendido
  • Una gran varietà di situazioni
  • Sistema di combattimento insolitamente profondo
  • Vasto, ma mai ridondante

Contro

  • Qualche spigolatura c'è, soprattutto nel sistema di controllo

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