Per uscire dalle nebbie della crisi comincia a farsi strada la necessità di ripristinare la capacità di acquisto dei Consumatori.
Viene in mente che per farlo occorra redistribuire in altro modo la ricchezza che il meccanismo economico genera.
Al solo bisbigliarne la possibilità politici di sinistra divagano; quelli di destra nicchiano, quelli di centro.. boh!
Già, la politica, tutta fuoco e fiamme, parla d’altro mentre la crisi rigurgita crisi.
Bene, diamo un’occhiata: nel sistema economico i redditi vengono distribuiti in funzione del contributo fornito dagli agenti economici alla produzione del Valore.
Funziona pressappoco così: i Produttori producono ed incassano profitto, quelli che lavorano alla produzione percepiscono reddito; i Consumatori quel reddito lo spendono.
Quando sul mercato stazionano più merci di quelle che il reddito disponibile dei Consumatori consente di smaltire, quell’eccesso svaluta il valore di quella produzione, riduce il contributo dei Produttori, brucia ricchezza. Così si entra nella crisi.
Se invece i Consumatori dispongono di reddito adeguato a smaltire, viene restituito valore a quelle merci; quelle merci, ancorchè consumate, debbono essere ri-prodotte generando nuovo valore, nuovo lavoro e crescita economica: così si da’ una stoccata alla crisi.
Qui si mostra il pasticcio: nell’economia dei consumi questo straordinario contributo, fornito alla produzione del valore, non trova remunero.
Et voilà l’opportunità: riallocare le risorse economiche generate per remunerare quest’esercizio del consumare buono a garantire la crescita.
Una scommessache la politica, quando smetterà di parlar d’altro, dovrà giocare tuttodunfiato per andare oltre la crisi e chessò,magari, ritrovare pure credito di ruolo.
Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009
www.professionalconsumer.splinder.com