A prescindere da come uno la pensi in merito ai quesiti del Referendum, che poi mi preoccuperò di riportare, penso sia importante andare a votare quando ci sia una consultazione referendaria. Sia perché un voto di questo tipo non è di tutti i giorni e quindi verte su questioni particolarmente delicate e di impatto per la cittadinanza, cioè noi, sia perché ormai è L’UNICO ATTO DEMOCRATICO RIMASTOCI.
Con L’ULTIMO ATTO DEMOCRATICO RIMASTOCI non intendo fare polemica su destra, sinistra, regime berlusconiano o simili, ma semplicemente, se date un occhio a come un cittadino in Italia può dare il suo parere riguardo ciò che concerne lo Stato non abbiamo poi così tanta scelta e così tanta facoltà di decidere da chi farci rappresentare.
La legge elettorale attuale, almeno quella che riguarda le due camere del Parlamento che grazie a Dio non inficia le elezioni locali, ben più sentite e in cui spesso il voto non è dato semplicemente al partito ma, effettivamente, alla persona che vogliamo eleggere, non ci da la possibilità di scegliere chi eleggere, ma solo il partito: i candidati sono in liste “bloccate”, per cui in base ai voti presi dalla lista entreranno più o meno personaggi facenti parte di queste. Di solito ai primi posti, quindi personaggi che sicuramente verranno eletti, ci sono le solite facce, amici di amici.. E noi li eleggiamo, magari non ci piacciono ma NON SIAMO NOI A DECIDERE. E devo dire che questo modo di eleggere mi sembra poco democratico e mi fa girare le balle! Gli stessi parlamentari che, questa legge, l’hanno proposta e votata l’hanno definita una legge “sbagliata” Porcellum se non ricordo male o qualcosa del genere. Dopo di loro salì, per breve tempo a dire il vero, al potere la sinistra con Prodi. Beh non serve dire che la legge elettorale è rimasta la stessa.
Oggi c’è di nuovo il Governo Berlusconi, da parecchio tra l’altro. Se ne parla tanto, tanti buoni propositi, ma se domani dovessimo andare a votare, ancora una volta, NON SAREMMO NOI A DECIDERE!!
Nel REFERENDUM invece, almeno finché non ci stravolgono anche quello SIAMO NOI A DIRE LA NOSTRA E A POTER CAMBIARE LE COSE.
In questo caso il 12 e il 13 Giugno si voterà in merito a 3 temi, delicati, e di forte interesse per i cittadini: IL NUCLEARE, LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA e il LEGGITTIMO IMPEDIMENTO.
L’ultimo come noto è molto sentito, più che dai singoli cittadini, da uno in particolare. Un signore di oltre 70 anni che si chiama Silvio Berlusconi. Non voglio fare polemica o dire votate qua votate la, dico semplicemente la mia, in primis ritengo che un uomo, un cittadino se ha sbagliato, se ha commesso dei reati DEVE PAGARE. Il sig. Berlusconi è un cittadino come gli altri e non vedo perché dovrebbe scampare ad essere giudicato in un tribunale di suoi pari.
Purtroppo il fatto che in questa consultazione vi sia anche un quesito così a cuore al Cavaliere ha fatto si che venga sminuito e che si sta facendo di tutto per fare in modo che il quorum non ci sia e quindi il tutto sia nulla. Prima con un emendamento sul nucleare e qualche giorno fa con dei magheggi con una fantomatica autority per l’acqua, così il leggittimo impedimento passa. Insomma, vogliono farci fessi per l’ennesima volta. Mi piacerebbe che non fosse così, non dimostriamoci FESSI!
Ecco i quesiti del Referendum:
Quesito n. 1: referendum legittimo impedimento
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionalità della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Quesito n. 2: referendum energia nucleare
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Quesito n. 3: referendum acqua pubblica – primo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Quesito n. 4: referendum acqua pubblica – secondo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Io mi sono sfogato all’inizio su come la penso. In ogni caso, si voti SI o si voti NO, andiamo a votare! E’ l’unico diritto di esprimere la nostra opinioni per il nostro interesse che ci è rimasto!!
Fonte dei quesiti: http://www.forumcivico.it/referendum-12-13-giugno-2011-325.html