Referendum: Grecia ed Europa si giocano una fetta di Storia

Creato il 04 luglio 2015 da Candidonews @Candidonews

Siamo arrivati al voto in Grecia. I sondaggi sul referendum al piano economico proposto dall’UE danno i due fronti appaiati.

Tsipras ha fatto bene a rifiutare lo ‘strozzinaggio’ di UE e FMI. Detto questo credo abbia sbagliato a convocare il Referendum e ad esprimere una netta preferenza (per il NO al piano). Non si organizza un referendum in cinque giorni, chiudendo le banche, razionando il denaro, spaventando un popolo costretto a scegliere in pochi giorni senza essere bene informato per cosa sta andando a votare.

Per quanto non capisca del tutto la scelta del premier greco, credo voterei comunque per il NO. Domenica la Grecia e l’Europa si giocano una fetta di Storia. Ma solo se vincerà il NO, in caso contrario tutto tornerà come prima. Il dominio degli euroburocrati sui popoli. Si i greci hanno sbagliato in passato, si devono pagare, ma non nel modo in cui hanno deciso FMI ed altri.

Un articolo che mi vede sostanzialmente d’accordo:

“In cinque mesi di trattative il governo di Atene, pur avendo molte frecce al proprio arco e molti simpatizzanti anche nel Consiglio europeo, non è riuscito a portare a casa quasi nulla. La prima metà dell’anno è filata via fra proclami e dichiarazioni populistiche che più di qualche volta si sono trasformati in veri e propri dileggi verso le istituzioni europee e i suoi rappresentanti. Tsipras e i suoi compagni di viaggio si sarebbero potuti legittimamente presentare come l’unica classe dirigente in totale discontinuità con quelle che avevano guidato la Grecia nell’ultimo trentennio. E, ricordando retoricamente gli appoggi complici e interessati che i governi precedenti avevano ricevuto dall’Ue, avrebbero potuto presentare il proprio piano a lungo termine per una nuova Grecia, su cui costruire poi la trattativa sul debito. Si è invece preferito volare basso e arrangiarsi con il piccolo cabotaggio, nella convinzione di poter strappare condizioni vantaggiose e poter attuare alcune delle misure annunciate in campagna elettorale. Il fallimento di questa strategia ha costretto Tsipras a ripiegare su una exit-strategy unicamente per se stesso, capace – dopo aver malamente perso la partita delle trattative – di farlo uscire vincente in ogni circostanza” (LEFTWING)