La Consulta si è dichiarata totalmente estranea ad ogni sindacato di costituzionalità sulla legge elettorale in quanto “non spetta a questa Corte pronunciarsi sulla compatibilità costituzionale della legge elettorale vigente”.
Il primo quesito è stato bocciato perché volto alla mera abrogazione dell’intera disciplina elettorale, procedura questa ritenuta inammissibile dalla Corte, dal momento che la legge elettorale è “costituzionalmente necessaria” e nel caso venisse meno si creerebbe un cosidetto vuoto normativo. “Gli organi costituzionali o di rilevanza costituzionale non possono essere esposti neppure temporaneamente alla eventualita’ di paralisi di funzionamento, anche soltanto teorica“.
La Consulta ha anche escluso la cosiddetta reviviscenza: "il referendum, ove avesse un esito favorevole all’abrogazione, produrrebbe l’assenza di una legge costituzionalmente necessaria, che deve essere operante e auto-applicabile, in ogni momento, nella sua interezza“.
Il secondo requisito è stato liquidato dalla Consulta perché viziato da contraddittorietà e da assenza di chiarezza.