Reggia di Venaria e altri imprevisti – Parte 1 –

Creato il 09 dicembre 2011 da Maria Grazia @MGraziaPiem

Dopo il mercatino di Borgo Dora e la gustosa farinata, il mio itinerario prevedeva una visita alla Reggia di Venaria. Patrimonio dell’Unesco dal 1997, la Reggia di Venaria è una delle più imponenti e importanti dimore sabaude, e vi dico questo non perché voglia far sfoggio di cultura e sapienza ma perché, in vista di questa visita culturale, anche il mio animo si era adattato divenendo come dire … composto.
Le disavventure, però, sono cominciate subito rendendomi tutt’altro che garbata: informazioni errate, bus persi per un’incomprensione, pressa di turisti tanto affamati di cultura da improvvisare lotte greco romane alla fermata del tram pur di spuntarla per avere l’agognato posto. Nessuno, però, è arrivato dove sono arrivata io: direttamente sul cruscotto del bus. Un posto in prima fila!
Il mio posto privilegiato mi ha permesso non tanto di godere del panorama e del tragitto, ma di piazzarmi bene in mente a faccia dell’autista inconfondibilmente calabrese; o almeno, per me era inconfondibile, un po’ meno per un gruppo di gentil signore venete in preda a una febbrile attività di taglio e cucito volta a decretare la provenienza di questo “autista così strano da aspirare le finali. Forse è pugliese. Anzi: sicuramente è dell’alta puglia”, prontamente ho smentito.
Il viaggio avventuroso poteva essere anche pericoloso, per fortuna la grassa risata dell’autista calabrese non meglio identificato ci ha rincuorati lungo il cammino. E per questa volta, una grassa risata ci ha salvati…