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Reggio: associazioni a confronto per lo sviluppo dell’aeroporto

Creato il 27 febbraio 2011 da Stefanoperri

ethoskronosdi Stefano Perri, da www.strill.it – L’aeroporto dello Stretto ed il suo sviluppo. Una discussione antica ma sempre attuale. “Vogliamo fare delle proposte a riguardo, ma al di fuori delle polemiche”è il messaggio lanciato durante una conferenza stampa da quatto associazioni coinvolte in un unico progetto:Ethos, Kronos, Club Unesco e Circolo Calcidese.

Negli ultimi tempi – esordiscono i rappresentanti di Ethos – abbiamo studiato i flussi che coinvolgono il trasporto aereo nella nostra provincia. Nel 1999 c’erano Airone e Alitalia e volavano unicamente su Roma e Milano e grazie alle politiche aziendali di queste compagnie aeree il traffico aereo si aggirava attorno ai 500 mila passeggeri annui. Da li in avanti sono stati spesi ingenti finanziamenti, quasi 40 milioni di euro, ma dopo 12 anni l’aeroporto ha lo stesso volume di traffico. Ma noi non vogliamo imputare responsabilità, ma se i fatti sono questi noi riteniamo che ad oggi c’è un problema”. Puntano il dito le associazioni contro la classe dirigente che in questi anni non ha saputo fornire quell’input necessario per lo sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale “La politica in realtà – continuano – ha minato le basi di crescita di questo aeroporto. Sono i metodi clientelari utilizzati in questi anni che lo hanno ridotto in questo stato”.

Gli interessi intorno all’aeroporto sono molteplici e rappresentano un punto cardine delle politiche per lo sviluppo del territorio reggino e dell’area dello Stretto in generale. “E’ grave – denuncia Peppe Musarella di Ethos – che ci sia una sorta di inconsistenza da parte della politica nella gestione del settore”.

Per risolvere la situazione – propongono le associazioni - il passaggio più importante è proprio quella di affidare l’aeroporto ad un manager specializzato nelle dinamiche del traffico aereo. Non parliamo di un manager e basta, ma di una figura professionale che sia competente del settore e che abbia già un’esperienza alle spalle, sullo stile di Lamezia Terme e di Catania. Evidentemente alcuni settori della vita economica e sociale della provincia devono essere completamente sganciati dalla politica. Se si vuole dare un futuro più solido all’aeroporto bisogna sviluppare con il supporto di un esperto competente un piano di sviluppo integrato. Perche è l’aeroporto che deve rispondere alle esigenze del territorio e non il territorio a quelle dell’aeroporto”.

Il tema, condiviso dalla quattro associazioni, è divenuto motivo di una petizione, che ha un contenuto simbolico e non giuridico, attraverso la quale i soggetti promotori “chiedono ai cittadini se sono d’accordo che la politica sganci i suoi tentacoli dall’aeroporto e dia l’incarico ad un manager competente”. Che la gestione e la guida della So.G.A.S. s.p.a. – recita testualmente la petizione - sia affidata ad un esperto del settore del traffico aereo da individuare tra i managers che nel corso di questi anni hanno dimostrato indiscussa competenza e professionalità, maturando la necessaria esperienza per indirizzare l’Aeroporto dello Stretto sulla rotta giusta”. A giorni saranno dunque organizzati dei gazebo sul Corso Garibaldi, a cadenza quindicinale, presso i quali i cittadini potranno condividere con la loro firma la proposta delle Associazioni coinvolte. “Per noi diventa dunque un impegno politico e sociale – spiegano i rappresentanti delle associazioni – perché non è possibile che ogni volta tutto ci passa sulla testa e a farne le spese sono sempre i cittadini. Ogni volta che si parla di aeroporto, del porto di Gioia Tauro o di altre grandi infrastrutture si fa sempre un discorso ristretto. In realtà dovremmo ragionare su una scala molto più vasta ed il ruolo della politica deve essere solo quello di dare supporto ai servizi aeroportuali. L’aeroporto si deve quindi sviluppare in seguito ad una crescita complessiva del territorio e della sua credibilità istituzionale. Purtroppo la nostra classa dirigente risulta spesso inadeguata”.

In effetti è indubbio che negli ultimi anni i prezzi dei biglietti dei vari vettori operanti sono aumentati in una misura sempre crescente e non sempre la quantità delle destinazioni rispondono alle esigenze dei reggini e dei turisti che a Reggio potrebbero arrivare. “Dal punto di vista prettamente turistico – continua Musarella di Ethos – Reggio viene tagliata fuori dal circuito nazionale ed internazionale”.

L’altra proposta in campo lanciata durante la conferenza stampa di oggi sarebbe quella di sviluppare il traffico dei voli cargo. Poiché la linea ferrovia passa proprio nella zona adiacente all’aeroporto e non sarebbe difficile realizzare una stazione ad hoc all’interno dell’aeroporto per smistare le merci e poi dirigerle verso Gioia Tauro.

Esiste una richiesta ingente – suggerisce in fine Alberto Giuffrè dell’Accademia Kronos - da parte dei cittadini di Reggio, di Messina e dei rispettivi interland, di spostarsi attraverso il vettore aereo. E’ indubbio che  attraverso gli scambi si sviluppa la cultura ed il territorio. Inoltre non possiamo dimenticare la particolarità del territorio reggino che si trova al centro del Mediterraneo”. “Noi non vogliamo inserirci in una polemica partitica – concludono i rappresentanti delle associazioni coinvolte nel progetto - ma fare un’analisi di carattere storico e lanciare una serie di proposte proprio in questo momento in cui l’aeroporto sta forse attraversando un periodo di crisi. Le colpe sono forse da addebitare alla politica che non ha visto nell’aeroporto un volano di sviluppo ma un semplice bacino di clientela. Ed in questo vuoto di interesse e di capacità si è inserita la tesi che ha voluto lo sviluppo aeroportuale calabrese concentrato nell’aeroporto di Lamezia Terme.  Ora è venuto il tempo di invertire questa tendenza e cominciare a pensare all’Aeroporto di Reggio come un’occasione reale di sviluppo per tutto il territorio”.

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