Reggio Calabria, 5 pedofili arrestati dalla Polizia

Creato il 22 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Mariangela Maritato
Un’operazione che ha portato all’arresto di 5 pedofili in fragranza di reato, tre in Campania e due in Emilia Romagna, e a 90 perquisizioni eseguite in 83 città italiane. 
Tre agenti della sezione reggina di Polposta hanno lavorato sotto copertura per quattro mesi ed hanno scardinato un’organizzazione di orchi annidati nella rete nell’ambito dell’operazione denominata “Kingpass”. 
L’arresto è avvenuto in seguito a perquisizioni e immediate attività di analisi effettuate sul posto che hanno permesso di accertare la detenzione di migliaia di file, tra immagini e video, di natura pedo-pornografica. 
Tre di questi risultavano stabilmente impiegati (uno è artigiano ed un altro è un libero professionista nell’ambito dell’informatica), occupazioni lecite che provano come sia trasversale la figura del pedofilo on-line che spesso si traveste da persona perbene. Il leitmotiv dell’operazione? “Tapparsi il naso” con lo scopo di incastrare i criminali. 
L’attività investigativa è stata infatti condotta sotto copertura dagli agenti del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria che si sono finti pedofili e si sono introdotti nei canali di file sharing “e-donkey” (cessione e condivisone di file) dove avveniva lo squallido mercato della carne basato sullo sfruttamento sessuale di minori indifesi.
 L’operazione, che partendo dalla punta dello Stivale ha scosso tutto il Paese, ha preso il nome dalla parola “kingpass” utilizzata in ambienti di scambio materiale pedopornografico per indicare i file del contenuto vietato. 
Gli accertamenti preliminari hanno consentito di individuare il luogo di connessione della rete Internet e il nucleo familiare degli indagati. In seguito il sostituto procuratore Matteo Centini disponeva di effettuare un’ulteriore attività di contrasto attraverso le perquisizioni in abitazioni, uffici ed imprese private. 
 Coinvolgendo in totale un centinaio di agenti della Polizia delle Comunicazioni nelle varie regioni interessate, Kingpass ha portato al sequestro di centinaia di computer e hard disk esterni, pen-drive e migliaia di supporti ottici sui quali sono ancora in corso i necessari accertamenti di polizia giudiziaria.

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