Reggio Calabria. Candidati a Sindaco: cominciamo molto male.

Creato il 30 ottobre 2013 da Paplaca @paplaca

La prima notizia veramente ufficiale sulle candidature alle prossime elezioni amministrative comunali è di quelle che non fa sperare in niente di nuovo. Dato per scontato che chi è rimasto (malamente) coinvolto nelle pessime vicende che hanno caratterizzato la storia politica ed amministrativa della città degli ultimi dieci anni è ufficialmente o comunque moralmente impresentabile e in alcuni casi incandidabile, ho immaginato che altrettanto si potesse dire di chi dovendo vigilare non lo ha fatto, e di chi, sapendo non ha detto e continua a non dire. Ancora di più chi dovendo sapere non ha saputo, naturalmente, di cui in tal caso sarebbe tanto palese l'incompetenza e l'inadeguatezza consequenziale da escludere a prescindere la possibilità di candidature a qualsiasi carica amministrativa, men che meno a quella di sindaco della città. E peggio ancora chi ha magistralmente dimostrato di sapere il fatto suo con atti ed azioni conclusi positivamente nel proprio interesse, ma non ha dimostrato altrettanta maestria (o voglia di fare) in casi analoghi in cui però non ha interessi personali. Per interessi personali intendo il raggiungimento di obiettivi leciti, chiarisco a scanso di equivoci. Mi rivolgo a tutti i potenziali candidati, a sindaco, a consigliere, ad amministratore di qualsiasi tipo che abbiano le caratteristiche descritte: abbiate la compiacenza, seppur capisco che vi costerà, di capire cari signori, che avete avuto dieci anni per agire ed il periodo successivo (che dura tutt'oggi) per  raccontare alla città quello che è successo. Se non lo avete fatto e ancora non lo fate, quale che sia il motivo, incompetenza o malafede, non potete sperare di ottenere consensi da chi sta pagando caro e salato il vostro pessimo operato. Il solo pensare che chi dovrà esprimere il voto non abbia memoria di quello che è successo è un'offesa alla città, non trovo altro termine utile ad esprimere la mia opinione in merito. Fare politica non può e non deve essere un lavoro, né una terapia ordinata dal medico curante; chi si propone deve essere pulito, capace e trasparente. A cominciare dal proprio passato.

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