Reggio Calabria: Tripodi, Pdci, no al taglio dei treni

Creato il 09 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a firma del segretario cittadino, Ivan Tripodi, del Pdci di Reggio Calabria

La vera e propria mattanza dei treni a lunga percorrenza, denunciata in modo encomiabile dal segretario regionale della Filt-Cgil Nino Costantino, rappresenta l’ultimo vergognoso regalo offerto alle popolazioni calabresi e meridionali dalle Ferrovie dello Stato e dall’agonizzante governo anti-meridionale di Berlusconi e Bossi.

Infatti, dal prossimo 12 dicembre ben 21 treni a lunga percorrenza saranno tagliati dall’attuale programmazione ferroviaria che, come noto, è già ampiamente in sufficiente e insoddisfacente.

Tutto ciò, quindi, comporterà che, fra qualche settimana, sarà pressoché impossibile, per i cittadini reggini e calabresi, raggiungere qualsiasi zona del paese.

La decisione delle Ferrovie dello Stato rappresenta, quindi, un vero e proprio attentato al diritto, costituzionalmente garantito, alla mobilità dei cittadini.

Il vergognoso provedimento delle FS è strettamente legata al drastico taglio delle risorse finanziarie destinate al trasporto ferroviario, deciso dal morente governo Berlusconi.

Un disegno che, fra l’altro, causerà un enorme taglio del numero degli addetti e dei lavoratori impegnati nel trasporto ferroviario.

Insomma, tutto ciò rappresenta l’ultima polpetta avvelenata indirizzata ai calabresi e ai meridionali dal PDL e dal centrodestra che, anche con questa decisione, evidenziano in modo palese ed incontrovertibile la loro anima e natura totalmente anti-meridionalista.

Purtroppo, tutto ciò accade con il complice e connivente silenzio del governo regionale guidato da Scopelliti e delle amministrazioni locali guidate da esponenti del PDL.

Nessuna presa di posizione e nessuna voce di dissenso rispetto ad uno scellerato progetto che, se attuato, spaccherà definitivamente ed irrimediabilmente l’Italia in due pezzi: da una parte i cittadini di serie A del nord del paese e dall’altra i cittadini di serie B, vale a dire i calabresi e i meridionali.

Questo disegno non può passare poiché rappresenterebbe l’irreversibile morte civile della Calabria.

Proporremo, pertanto, la mobilitazione di tutta la popolazione per difendere, semplicemente, la dignità di noi cittadini calabresi e saremo, con piena convinzione, accanto alle iniziative, già in cantiere, che saranno promosse dalle organizzazioni sindacali.


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