Ecco, questo è il caso dell’Italia. In un Paese dove la corruzione è ai massimi livelli mondiali (ci davano al 63° posto ma è evidente che negli ultimi tempi siamo saliti in classifica ai primissimi posti), in un paese dove il Primo Ministro sta cercando da anni di accentrare tutto il potere nelle sue mani andando contro ogni istituzione e cercando sistematicamente di demolire tutti i contrappesi previsti dalla nostra Costituzione, in un paese che Freedom House - nel suo rapporto sulla libertà di stampa e digitali - posiziona a fondo classifica dei paesi liberi perchè paghiamo il prezzo di leggi troppo restrittive e problemi di concentrazioni dei media (ma non mi dire?!), in un paese che affossa sistematicamente l'istruzione pubblica per far crescere masse di giovani indottrinati e ignoranti da mandare al "macello" del precariato senza fiatare, in un paese dove il tasso di povertà assoluta è a livelli africani ed in crescita costante mentre un piccolo gruppo di persone continua imperterrito ad arricchirsi, in un paese dove il pane costa 15 volte in più che nel resto d’Europa e (in proporzione) ben 4 volte in più che in Uganda, in un paese dove oltre il 30% dei giovani è disoccupato (mentre nei paesi delle rivolte arabe il dato oscilla tra il 16% e il 27%) e chi lavora lo fa da precario, in un paese dove vengono tagliati tutti i servizi sociali, come si può parlare di democrazia? Come si può parlare di libertà? Come si può parlare di Stato democratico quando la differenza sociale tra pochi eletti e il resto della gente è talmente grande da risultare immensa? Come si può parlare di democrazia laddove manca completamente la giustizia sociale? Non è forse questo un regime? Certo, non sarà come quello di Ahmadinejad, Gheddafi, Assad ecc. ecc. ma a tratti gli assomiglia parecchio.By Jitsu Mu tutti i diritti riservati
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Fonte Carlotta Visentin