I futuri consiglieri regionali non potranno più avere la pensione da Palazzo Lascaris. Il Consiglio ha deciso di togliere il vitalizio, ma solo dalla prossima legislatura. Passano inoltre i “tagli” voluti richiesti dal Governo Monti. La Commissione Bilancio ha approvato all’unanimità un provvedimento proposto dall’Ufficio di Presidenza e da numerosi capigruppo, che abolisce definitivamente, a partire dalla prossima legislatura, l’assegno vitalizio per i consiglieri regionali eletti per la prima volta e per i rieletti.
Nella relazione alla legge si prevede, inoltre, il passaggio al sistema previdenziale contributivo per i consiglieri regionali, in linea con quanto concordato a livello nazionale dai presidenti delle Regioni e delle Assemblee legislative.
La legge dispone anche il blocco fino al 1 gennaio 2013 della rivalutazione Istat in base all’inflazione per i vitalizi dei consiglieri cessati dal mandato e per le indennità dei consiglieri in carica. Il provvedimento determina, infine, lo “sganciamento” dell’indennità del consigliere regionale da quella dei parlamentari della Repubblica a cui veniva adeguata proporzionalmente in maniera automatica.
Il Consiglio regionale del Piemonte nel corso di questo primo anno e mezzo di legislatura ha già provveduto con legge a dimezzare l’indennità di fine mandato, ridurre l’indennità dei consiglieri del 10% e introdurre la cosiddetta “firma elettronica” per commisurare il gettone all’effettiva presenza in aula e in commissione del consigliere.
Il testo della legge che abolisce il vitalizio: http://bit.ly/vc9t9w