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Registro dei donatori fondamentale per la fecondazione eterologa

Creato il 23 dicembre 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin insiste sull’importanza dell’istituzione di un registro dei donatori, fondamentale per le procedure di fecondazione eterologa in Italia: “punto centrale del decreto legge”, il Registro Nazionale dei donatori è stato approvato nel maxiemendamento votato al Senato.

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Di: Redazione

Il Registro dei donatori è uno degli elementi fondamentali per dare il via, in maniera sicura dal punto di vista sanitario, alle procedure di fecondazione eterologa in Italia: dopo la sentenza della Corte Costituzionale – che ha smantellato la Legge 40/2004 il 9 aprile 2014 – era necessario, secondo la Lorenzin, che si seguissero delle regole ben precise per ottenere e soprattutto per offrire tutela e sicurezza sulla fecondazione eterologa nel nostro paese.

Fino al 9 aprile, in Italia la fecondazione assistita di tipo eterologo non era consentita: le coppie che, per motivi di infertilità, avevano la necessità di accedere ad una procedura differente dalla fecondazione omologa, avevano solo due strade da percorrere, la rinuncia ad avere figli, oppure la fuga all’estero.

Grazie alla sentenza, queste coppie possono finalmente coronare il loro sogno di avere bambini nel nostro paese, accedendo alle procedure di fecondazione assistita eterologa, in cui i gameti non appartengono ai componenti della coppia, ma a donatori esterni.

E proprio sul punto delle donazioni il Ministro della Salute ha voluto ribadire la necessità di istituire un Registro Nazionale dei donatori, in cui si potesse offrire alle coppie la massima trasparenza e soprattutto la massima sicurezza dal punto di vista sanitario.

Il Registro è stato approvato nel maxiemendamento votato al Senato: “adesso – insiste la Lorenzin – sarà possibile proseguire il lavoro di aggiornamento delle linee guida della legge 40 e dei decreti ministeriali collegati”.

Si spera che, con queste ulteriori precauzioni, ci siano le condizioni affinché le procedure di fecondazione assistita eterologa siano aperte a tutte le coppie che, sul territorio italiano, vogliano accedervi.


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