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Regno Unito: rifiutati gli slogan proselitistici della British Humanist Association

Creato il 14 marzo 2011 da Uccronline

Regno Unito: rifiutati gli slogan proselitistici della British Humanist AssociationIn Inghilterra sono stati vietati i manifesti-appello rivolti alle persone non religiose di dichiararsi tali in questo anno di censimento. I manifesti, recanti lo slogan “Se non siete religiosi, per l’amor di Dio, ditelo”, è stato rifiutato dai proprietari degli spazi pubblicitari delle stazioni ferroviarie UK, aiutati ed incoraggiati dalla consulenza della Standards Advertising Authority (ASA) e del Comitato delle Advertising Practice. Il motivo è che lo slogan ha il potenziale per causare offese gravi e generalizzate. La British Humanist Association (BHA), che ha pubblicato questi manifesti, ha dichiarato: «Questa censura è frustrante: la legge sulla blasfemia in Inghilterra è stata abolita, ma lo stesso principio viene applicato comunque». Il messaggio -spiega il Guardian- è infatti risultato troppo provocatoriamente ironico ed inoltre invoca a sproposito una divinità nello spazio pubblico. Ossessionati da numeri e statistiche, come tutte le infervorate e inascoltate minoranze, gli irreligiosi britannici volevano chiedere ai non religiosi di barrare il box “nessuna religione” quando dovranno compilare i moduli per il censimento 2011. Ritengono infatti che il censimento nazionale, laddove pone la domanda “Qual è la vostra religione?”, stia in realtà distorcento intenzionalmente e subdolamente i risultati in favore della fede e non dell’ateismo. Ecco perché, a suo avviso, il precedente censimento del 2001 ha registrato percentuali così elevate (oltre il 70 % in Inghilterra e Galles). Così, è aumentata anche l’assegnazione delle risorse verso le organizzazioni religiose L’associazione di umanisti ha comunque dovuto modificare il suo accattivante slogan per poter essere accettato. L’ultima campagna proselitistica della British Humanist Association ha avuto come conseguenza circa 391 denunce.

Nell’informare della faccenda, The Spiked, il magazine inglese non proprio filo-religioso (lo si è visto nella campagna  che ha creato contro la Chiesa per lo “scandalo pedofilia”), ha scritto: «Non è molto facile simpatizzare con la BHA: la sua caccia alla religione ha acquisito una qualità quasi patologica. Secondo loro, il censimento nazionale distorce intenzionalmente i risultati. Questa questione non può aver distorto i risultati di molto e la questione del censimento è talmente vaga che si dubita che venga molto utilizzato per l’assegnazione burocratica delle risorse. Probabilmente questo non importa molto alla BHA però, l’obiettivo principale di questa iniziativa sembra essere solo quello di irritare i religiosi». E’ l’ormai noto “ateismo dello sberleffo”, promosso dai cosiddetti “New Atheist”. Continua però l’editoriale: «C’è qualcosa di un po ‘meschino in questo tipo di ateismo militante. La libertà delle persone di credere, la loro libertà di pensare, insomma la loro libertà di coscienza, non sembra per la BHA un qualcosa di cui tutti gli individui devono avere il diritto, ma è vista come un problema. Il “New Atheism”, in opposizione al suo predecessore più tollerante, è caratterizzato da un brutto ceppo di intolleranza». Comunque, concludono, «non siamo d’accordo con la crociata anti-religiosa della BHA, ma all’assocazione dovrebbe certamente essere consentito di perseguirla. Se vuole diffondere la Parola di Dawkins sui lati degli autobus o predicare al pubblico nelle stazioni ferroviarie, il BHA dovrebbe essere libera di farlo, così come noi siamo liberi di ignorare tutto ciò, di discutere con deridere la BHA».


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