La filosofia alla base dei loro lavori vuole che la street art apra gli occhi di chi la osserva e risponda alla monotonia urbana con umorismo e gioco.
Campane dei bidoni per la raccolta differenziata vengono trasformati in volti giganti e deformati, segnali stradali e macchinette obliteratrici diventano visi sorridenti ed ironici, così come ringhiere e saracinesche ospitano giochi ottici e ritratti (nell'ultimo caso, anche di condannati a morte in collaborazione con Amnesty).