“Voici mon secret. Il est très simple: on ne voit bien qu’avec le coer. L’essentiel est invisible pour les yeux.”
“Cosa significa”chiedo. “E’ la stessa frase che mi hai detto a casa tua?”
Lei annuisce e dice: “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
Questo libro è un’avventura, una bellissima avventura. Ti fa pensare alle scelte, ai bivi….quelli che dici “o di qua o di là”, ti fa pensare alle cose che ti cambiano…anche se poi non sai bene come. Ruby è una adolescente rimasta orfana di madre dall’età di quattro anni. Quando suo padre si risposa è costretta a lasciare la California per andare a vivere in Ohio con la sua nuova famiglia. Una nuova vita senza punti di riferimento, una nuova scuola senza i laboratori ed i gruppi di studio giusti, il suo migliore amico George lontano e, soprattutto, la difficile convivenza con la sorellastra Kandy, rendono i giorni di Ruby complicati e malinconici. L’ennesima lite la costringe a scappar via di casa. La corsa finisce in un campo di grano ai piedi di un’enorme quercia. Una quercia che si dimostrerà presto essere un albero molto speciale, una sorta di portale che consente un viaggio nel tempo, in universi paralleli, simili eppur diversi. Ruby, da vera secchiona e appassionata di scienza, non ci metterà molto ad attivare il meccanismo. Senza paura, spinta solo dal desiderio di riavere sua madre, inizierà questo incredibile viaggio, alla ricerca della dimensione perfetta: quella di una vita in California, in cui sua madre è viva, felicemente sposata con suo padre, e George finalmente al suo fianco, non più solo come amico. Farà il possibile per raggiungere quella realtà idilliaca, così a portata di mano, in cui ogni cosa è al posto giusto. A nulla serviranno ragione, buon senso e coerenza. La ricerca diventerà una sorta di ossessione. Ossessione come forma di desiderio, con quel retrogusto che non termina mai, forse perché essendo la forma del desiderio circolare per eccellenza, non ha inizio né fine. Lei vuole solo riabbracciare sua madre, ed in quell’abbraccio ritrovarla…per sempre. Accumulare uno dopo l’altro un numero sempre più alto di momenti, di giorni e di notti con lei. Non doverla salutare mai! Si ritroverà a vivere vite diverse…in un continuo trovare e perdere visioni di se stessa, del suo dolore e della speranza di superarlo. Ma per quanto si può andare avanti così, incuranti delle attese e delle prospettive “reali” che ci si è lasciati alle spalle?! In fondo Ruby cerca di allontanarsi da un dolore, da una mancanza, nell’unico modo atroce con il quale ci si può dimenticare l’ingiustizia di alcune “uscite di scena” non previste, e cioè allontanandosi da quella stessa realtà, scomoda e imperfetta, fin quasi a negarla.
Ma non si può rimanere per sempre a roteare intorno allo stesso punto, centrifugando tutto quello che invade lo spazio circostante. Arriva il momento in cui di quel punto devi fare confine da oltrepassare. Lasciare passati dolorosi e guardare avanti verso i presenti e i futuri ancora tutti da scoprire. E nel tuo immaginario avresti forse desiderato un altro finale. Che fine è, ti chiedi, quella nella quale ci si confonde assieme al dolore, alle lacrime? Quello in cui sei costretto a dire “vattene” mentre vorresti solo urlare “resta”! Questo libro è un groviglio di nascondigli e cautele, stagioni indecise, nostalgie, persone che se ne vanno…senza andarsene mai! E, credetemi, di tutto questo poi ti accorgi che non potevi fare a meno, esattamente come respirare: “N2 e O2 dentro, biossido di carbonio fuori. Respira.”