Wilhelm Von Gloeden, fotografo e barone tedesco, visse molto tempo nel sud Italia verso la fine dell’800, dove immortalò molti nudi maschili, legati soprattutto al mondo omosessuale. Lo sguardo, l’attenzione, il corpo è un legame che coinvolge il soggetto al fotografo, in una serie di immagini legate ad una fisicità voluttuosa, ispirate alla sperimentazione tardo romantica e al simbolismo tedesco e inglese. Il mito di Dioniso è presente nel suo erotismo candido e selvaggio allo stesso tempo; infatti, vi è un esempio di nudo integrale maschile nella fotografia “Dioniso a villa Lysis”, dove è presente un ragazzo nudo, del quale sono visibili solo le natiche. Von Gloeden vestiva i suoi modelli con tuniche, corone d’alloro, ricreando un’atmosfera classica, tra anfore, rovine e resti antichi: Taormina e la Siciliaerano i suoi posti privilegiati. L’uso accurato della luce nella fotografia di Von Gloeden, oltre a rappresentare una certa qualità dal punto di vista artistico, lavora sull’immaginario erotico, sensuale e seduttivo. L’artista opera soprattutto sulla teatralizzazione del corpo maschile all’interno di una relazione omoerotica, tra il passivo e l’attivo, raccontata in un mondo classico, pagano e orientale.
Claudia Sposini, psicologa