Nonostante il “remarketing” sia disponibile da anni sul web con Google Display Network e gli annunci mirati sono tipica prerogativa di Facebook, questi due importantissimi aspetti del marketing non si erano mai incontrati prima d’ora.
Facebook Exchange utilizza i cookie per raccogliere dati su un utente mentre questo fa ricerche su web tramite i motori di ricerca o visita il sito di un brand. Quando l’utente in questione accede al suo account su Facebook, Facebook Exchange elabora i dati raccolti fino a quel momento e li converte in informazioni “targeting” che il network può utilizzare per mirare correttamente gli annunci. In men che non si dica l’utente in questione vedrà nuovamente il brand visto in precedenza mentre chatta con gli amici o commenta post sul social network.
Un numero crescente di persone in tutto il mondo trascorre sempre più tempo su Facebook ogni giorno; questa abitudine spiega perché gli annunci mirati sul social network stanno riscuotendo un così grande successo tra gli addetti marketing.
Poniamo per esempio che siate un’università che vuole farsi conoscere ai giovani; è possibile che questi non siano interessati alla vostra pagina Facebook e non clicchino il fatidico “mi piace”, ma quasi certamente visiteranno il vostro sito web per avere informazioni sui corsi. I due mondi sono tenuti sì separati, ma grazie al remarketing potrete fare apparire il vostro nome durante la loro attività sul social network.
Per utilizzare il servizio, le aziende più piccole avranno bisogno di trovare un partner pubblicitario che abbia accesso a Facebook Exchange e possa ottimizzare i loro annunci e renderli più efficaci. E’ importante sapere a quale tipologia di utente volete indirizzare gli annunci prima di iniziare l’attività di remarketing. L’esperienza con gli annunci su Facebook tradizionali è indispensabile. L’unico vero problema è che il servizio non è ancora disponibile su piattaforme mobili. Benché tutti al giorno d’oggi usano tablet e smartphone per chattare su Facebook, il nuovo strumento pubblicitario non è ancora stato perfezionato per il settore mobile.
Gli investitori tengono giustamente sotto pressione la società e non c’è dubbio che prima di quanto si pensi si vedrà un incremento del remarketing anche nel settore mobile.