Il Reame più famoso in una raccolta nuova di zecca!
Sembra che Square-Enix si sia finalmente decisa: dopo aver steso in questi anni chilometri di spine dove far soggiornare i sogni di milioni di fan europei, il publisher nipponico riveste di alta definizione quello che a tutti gli effetti rappresenta uno dei suoi brand di punta, Kingdom Hearts.
L'eredità di tutti quei capitoli usciti solo in Giappone e negli Stati Uniti mostra come la capacità di Square-Enix di utilizzare fin nel profondo le peculiarità ludiche dei propri brand non si esaurisce mai. Con questa compilation Square-Enix porta anche in Europa un po' di materiale inedito per il Vecchio Continente, proponendo in un singolo blu-ray diversi episodi: il primo, inimitabile Kingdom Hearts nella sua forma Final Mix, uscita a fine 2002 nel Sol Levante e piena di tanto materiale aggiuntivo; il Re:Chain of Memories, remake poligonale in 3D dell'episodio uscito nel 2004 su Game Boy Advance e contenuto in Kingdom Hearts II Final Mix+, riedizione ufficiale del secondo capitolo uscita, ovviamente, solo in Giappone e difficilmente importabile per via dei prezzi folli che aveva raggiunto in breve tempo; e Kingdom Hearts 358/2 Days, spin-off uscito su DS e qui condensato in sole scene di intermezzo rifatte con un nuovo motore, arricchito dai più basilari artifici dell'alta definizione. Li abbiamo finalmente provati per qualche ora, pad alla mano: nonostante si respiri largamente aria di decade, tornare nell'universo di Sora provoca sempre una splendida emozione.
358 giorni con resto di 2
Vogliamo iniziare dal capitolo apparentemente meno interessante: ludicamente assente ma di certo inaspettato, in quanto la versione Kingdom Hearts 358/2 Days è composta da sole scene di intermezzo e dialoghi. Circa 3 ore in cui tutti i filmati dell'episodio su DS tornano a far bella mostra di sé con un motore poligonale che non fa certo gridare al miracolo, ma sufficiente a fare da ponte e lasciar godere della storia di Axel e Roxas all'interno dell'Organizzazione XIII, il tutto doppiato ex-novo con gli artisti del secondo capitolo. E per gli amanti della lettura Square-Enix ha ben pensato di inserire tutti i dialoghi, comodamente riassunti in un elenco cronologico e quindi facilmente accessibili.
La bizzarria maggiore riguarda i trofei, sbloccabili curiosando un po' per volta tutto il materiale inedito di questa versione in alta definizione di 358/2 Days: una sorta di contraddizione etimologica, in quanto di trofeo, nello scorrere dei filmati, c'è ben poco. Evidentemente Square-Enix ha voluto equiparare idealmente questa raccolta cinematografica alle controparti ludiche. Il capitolo di mezzo non poteva essere più azzeccato: la nuova riproposizione del Chain of Memories si poneva come ponte emozionale, e non solo, tra i primi due episodi ufficiali, portando Sora a disputare combattimenti di carte proprio a Traverse Town (tradotta Città di Mezzo). Square-Enix prende in blocco quanto inserito in Kingdom Hearts 2 Final Mix+, aggiunge l'alta definizione, i Quick-Time-Event più qualche materiale narrativo inedito: preso per assodato che il sistema di carte, già a suo tempo, era particolarmente divertente e ben costruito, l'arrivo su PS3 mostra dei muscoli non tirati al massimo, di certo funzionali per l'obiettivo ma che sembrano lasciare intendere di volerne ben di più. Dopotutto, in questa generazione Kingdom Hearts ha praticamente saltato a piedi pari le console "da casa", contribuendo a creare un alone di amore/odio per tutto il vasto ecosistema di spin-off proposti. L'aggiunta dei QTE regala sicuramente dinamismo, mettendo saldamente su binari le strategie di combattimento di nemici e boss, posizionando il Chain of Memories ad un livello adatto per chiunque non abbia mai preso in mano un episodio del franchise. Lo stesso non si poteva certamente dire con l'episodio su Game Boy Advance, molto ben riuscito ma ostico, specialmente nel finale.
La prima volta non si scorda mai
Kingdom Hearts fu un bel fulmine a ciel sereno. Fiabesco, sognante, fuori da ogni tempo e fusione ideale dei mondi Squaresoft-Disney. Chiunque non abbia mai avuto la fortuna di provarlo a suo tempo gode ora di una grande fortuna, in quanto risoluzione, modelli e texture utilizzati per questo remake sono completamente nuovi.
L'aggiornamento tecnico è visibile ed aggiunge pulizia a schermo, aumentando quel senso di fantasia che pervade l'opera di Nomura: l'intro di Kingdom Hearts, senza alcun dubbio tra le migliori mai proposte in un videogioco, risplende di nuove luce grazie alle migliorie applicate, specialmente dal lato artistico. Anche in questo primo episodio Square-Enix ha ben pensato di riprendere elementi da Kingdom Hearts 2 per rendere più fluido, appagante e cinematografico il flusso di combattimento, inserendo QTE e telecamera dinamica, non solo relegata quindi ai trigger superiori. Una soluzione che lava via i resti di un gameplay affascinante ma antiquato, ristabilendo un degno legame con il presente e schivando in maniera intelligente facili critiche per un impegno alla luce dei fatti sufficiente ma non strabiliante. Rimandando l'analisi ad uno studio più approfondito, non sembrano esserci filtri di anti-aliasing applicati, il che stonerebbe con la filosofia di rimasterizzazione che ha investito PS3 in questi anni recenti. A livello di contenuti quanto offerto non si discosta dal già ricco pacchetto Final Mix uscito in Giappone a fine 2002, aggiungendo alla lista oggetti, boss e livelli di difficoltà inediti che completano degnamente l'offerta in alta definizione. Kingdom Hearts sembra tornato in ottima forma, complici accorgimenti intelligenti e voglia di ricreare, reinvigorire e far tornare a sognare quella sterminata base di fan che impaziente attende l'arrivo del terzo capitolo.
Kingdom Hearts HD 1.5 ReMIX - Trailer di Kingdom Hearts Final Mix