Renato Accorinti - L'Anti-Sindaco di Messina

Creato il 19 agosto 2013 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi

Tanto si è detto e scritto sul presunto esibizionismo del sindaco di Messina, Renato Accorinti, quando ebbe l'(in)felice intuizione di salire sul carro della Vara nel giorno di ferragosto che anche noi, oggi, daremo con assoluta obiettività, il nostro modesto contributo. Se fosse salito sulla Vara  quando era ferma, magari per una foto ricordo, avrebbe sortito un effetto meno eclatante di quella che poi si è rivelata una pessima operazione di marketing. E perchè pessima? Perchè il nostro si è lanciato con entusiasmo in una avventura che non voleva essere affatto una operazione commerciale ma che ha prodotto, inconsapevolmente, un effetto boomerang. E così sono fioccate le critiche - Non doveva salire sulla Vara - è stato il coro unanime di una parte dei detrattori che lo hanno visto come un gesto di mero esibizionismo accorintiano mentre l'altra parte, quella composta dai detrattori cattolici, lo ha accusato di blasfemia essendo lui dichiaratamente laico ma non buddista, come ha più volte sottolineato. Tanto che, nella sua stanza da sindaco, ha tolto i quadri raffiguranti il Papa ed ha messo, a bella vista, un telo con l'immagine di Mahatma Gandhi.  In sintesi, avrebbe mancato di rispetto alla Madonna salendo sul carro di quella che è considerata da millenni la tradizione che più identifica la città dello Stretto tanto che quest'anno lo slogan pubblicitario è stato - La Vara è Messina. Messina è la Vara. - volutamente accentata per imprimere nella mente che la Vara appartiene alla città. Ed è sulla scorta di questo slogan che Accorinti deve aver pensato che sarebbe stata cosa buona e giusta divenire parte integrante della Vara salendo su di essa creando, stavolta, un suo slogan - La Vara è del popolo. Io sono uno del popolo. Il popolo mi ha votato. - ergo, siamo una cosa sola. E, in effetti, ad un certo punto, le immagini si sono sovrapposte, sulla Vara spiccava il bel volto antico, dai tratti lievemente greci, del nostro sindaco che, acclamato a gran voce, benediceva e accarezzava i bambini che le mamme adoranti gli porgevano per un saluto. Al  "Viva Maria" si frapponeva "Renato, Renato.." e, in un processo di trasfigurazione la Vara è diventatata Renato e Renato era la Vara. Nemmeno il più potente alchimista avrebbe saputo operare tale prodigio!!! Eppure Renato, con la sua semplicità, con il suo entusiasmo contagioso e contagiante ma soprattutto, con la sua purezza d'animo, ha operato il miracolo. Un miracolo che ha però attirato molte critiche. A cominciare dalla bandiera con su scritto - Viva Maria - che il nostro ha sventolato fieramente davanti a una folla osannante. Secondo alcuni sarebbe già bastato salire sul carro per ribadire l'appartenenza della Vara alla città peloritana ma la bandiera no, si era raggiunto il colmo. Ma, altri hanno trovato da ridire anche sulla maglietta del sindaco con su scritto - Addio Pizzo - perchè andava a "cozzare" con la presenza di alcuni indagati presenti alla manifestazione che il nostro ha abbracciato con il suo solito trasporto e, quindi, con l'immagine di legalità che il sindaco ha voluto dare alla Vara. Interpellato al riguardo Accorinti ha detto che per lui non vi è differenza tra un indagato e un comune cittadino essendo entrambi esseri umani e che per 40 anni si è speso in favore degli ultimi e degli emarginati. Qualcuno, però, ha obiettato che anche i massoni sono esseri umani ma, il sindaco ha mantenuto la sua posizione e non ha rilasciato altre dichiarazioni.  A questo punto urge fare chiarezza, coloro che hanno votato Renato Accorinti e, tra questi, vi sono molti cattolici, ben conoscevano la sua natura istrionica ed il suo narcisismo tanto che non si sono stupiti quando, il giorno della sua proclamazione, è entrato a piedi nudi e con la maglietta No-Ponte a Palazzo Zanca. Ben conoscevano le sue battaglie e i suoi gesti eclatanti come quello di salire sul Pilone di Torre Faro! Eppure, oggi sono tutti scandalizzati per questa sua ennesima trovata che è nata del tutto istintivamente e senza artifizi di sorta.  Renato, che ha sempre detto di non voler essere chiamato sindaco e che ha rinunciato al suo stipendio per amore della sua città viene attaccato per qualsivoglia motivo. Ieri i suoi jeans, oggi i suoi calzoni colorati, ieri le sue scarpe da ginnastica, oggi i suoi sandali, oggi è la Vara, domani sarà qualcos'altro. Per non parlare poi delle sue t-shirt No-Ponte, Free Tibet, Cambiamo Messina dal Basso e Addio Pizzo. Qualcuno, ironicamente, gli ha proposto di indossare anche quella Viva Maria. Sicuramente non si può dire che il nostro non sia un sindaco con una maglietta per ogni occasione!  Tuttavia, questo anti-sindaco per eccellenza, un pò naïf ma "concreto come un sognatore" a noi ci piace, come si suol dire e, siamo certi che riuscirà a non deludere le aspettative di chi ha creduto in lui e nella sua capacità innegabile di farsi ascoltare dalla massa arrivando al cuore delle persone.  Confucio diceva che lo stolto guarda il dito e non la luna, ebbene impariamo a non guardare solo il visibile ma anche l'invisibile con uno sguardo rivolto al cielo. Lo stesso sguardo che Renato aveva mentre era sulla Vara. 
Antonella Di Pietro©

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